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Vottia Longo (insegnante e scrittrice)

Roccaromana – Auto bruciata, Longo non ha dubbi: ha agito qualcuno del posto. C’è troppa omertà in paese

Roccaromana – L’auto della professoressa Vittoria Longo, parcheggiata nel terreno di sua proprietà, è stata data alle fiamme, sembra che l’atto delinquenziale nei confronti della ricercatrice assuma sempre più la fisionomia intimidatoria che potrebbe trovare origine in ambienti delinquenziali, forse, roccaromanesi. La professoressa, da noi intervistata sui fatti, ha voluto mantenere il massimo riserbo, ha detto, però, che i segni rinvenuti e presenti sul luogo dell’incendio, a suo avviso, non lascerebbero dubbi circa la matrice dolosa. Sulle motivazioni che hanno determinato questo accanimento criminale nei suoi confronti non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, confida nell’operato dei carabinieri e della magistratura. Ha detto che la confortano le centinaia di telefonate e messaggi di solidarietà ricevuti. La professoressa ha sottolineato il fatto che “gli onesti non tacciono e non si ritrovano ad essere compagni di merenda con i delinquenti, anzi – ha aggiunto – gli onesti ci tengono a farmi sentire il calore della loro solidarietà. Nei messaggi e nelle telefonate ricevuti traspare la preoccupazione per il fatto successomi – dice la professoressa – e il desiderio di starmi vicini, di non lasciarmi sola e darmi la forza di continuare la mia battaglia per la ricerca della verità storica, per la trasparenza e la legalità. Poi, con amarezza, la professoressa citando l’evangelico “nemo propheta in patria” ha evidenziato che a Roccaromana, al di là dei pochi veri amici, che le sono stati vicini al suo ritorno, per il resto, ha dovuto prendere atto di un omertoso silenzio. “Tanto silenzio intorno, a me – ha detto – solo silenzio, nessuno ha visto le fiamme e il fumo sprigionato, nessuno ha sentito gli scoppi. Il Sindaco di Roccaromana, che avrebbe dichiarato ad una testata giornalistica di aver espresso la sua solidarietà, – ci dice la professoressa – io non l’ho né vista né tantomeno sentita” , ma questo, non mi suscita alcuna delusione, conosco e subisco da tempo “questo silenziatore” vissuto nella comunità roccaromanese; da educatrice auspico solo un orgoglioso risveglio dei miei compaesani contro ogni forma di condizionamento e pressione perché il loro silenzio in circostanze come questa, si trasforma di fatto in solidarietà con i delinquenti. Gli amici meridionalisti, gli amici dell’istituto di ricerca delle Due Sicilie, gli storici e ricercatori meridionalisti, il Presidente del “Comitato no Lombroso” Domenico Iannantuoni, il cantautore Mimmo Cavallo e tanti altri alunni e colleghi – ha detto la professoressa – mi hanno espresso tutto il loro affettuoso sostegno. “Professoressa – ha scritto un alunno – vi conosco bene, ma scusatemi l’espressione ma ve lo devo dire siete una donna con le p… e sicuramente questa brutta cosa non vi scalfirà nemmeno, anzi, sono certo, può rendervi ancora più forte. Un abbraccio forte Angelo” e una ex alunna “prof. siete una persona splendida che si batte per delle cause che meritano rispetto, la vostra è una giusta battaglia e nonostante quello che vi hanno fatto sono certa che combatterete più forte che mai, fiera di voi e di essere stata vostra alunna. Vi mando un forte abbraccio – Simona” Anche l’Associazione “Noi amici della pesca per la sclerosi multipla” hanno voluto esprimere la loro solidarietà “Ciao Vittoria, sono molto rammaricato per il gesto intimidatorio da te subito, è un atto vile da infami, conoscendoti so per certo che andrai dritta per la tua strada ed io ti sono vicino come lo è la mia associazione. Ti abbraccio e forza brigantessa. Colorito ed originale il messaggio di solidarietà di Luca: “qualcuno mi disse una frase del tipo, quando arrivano a minacciarti è segno che cominci a contare, ma comunque mi dispiace molto e ti sono vicino, so che c’è più uomo nella tua ovaia sinistra che in qualunque coglione. Dinanzi a tanto calore, – dice la brigantessa Vittoria – pensate che delusione avrebbe potuto procurarmi il silenzio del Sindaco del mio paese che in più occasioni ha manifestato forme viscerali di contrapposizione nei confronti miei, delle mie ricerche e, nel merito, della mia visione storica relativa a Meridione e Risorgimento? Io – ha aggiunto la ricercatrice – educo alla libertà di pensiero e di parola e mi tengo alla larga da quanti iniziano i loro discorsi con “non le consento” o “non le permetto”. Il fatto successo, lo vivo in tutta la sua gravità, ma non mi abbatto, stringerò i pugni e andrò avanti nella mia azione, come mi ha incitato a fare la mia ex alunna, più forte che mai.

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