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AILANO – Gestione dei rifiuti, sotto processo il sindaco Lanzone

ailano. Gestione dei rifiuti, il sindaco Mario Lanzone finisce sotto processo. Il primo cittadino, secondo l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, avrebbe gestito in maniera illecita un sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti. I fatti accaduti nel luglio 2010, nel pieno di una delle tante emergenze rifiuti che  hanno sconvolto, per anni, la provincia di Terra di Lavoro. Il processo a carico di Lanzone è partito presso il tribunale di Piedimonte Matese. Per motivi tecnici però l’udienza è stata spostata al prossimo dicembre  quando il primo cittadino ailanese tenterà di dimostrare la propria estraneità ad ogni accusa. Le cause alla base dell’emergenza rifiuti in Campania sono complesse: vi è una commistione di errori tecnico-amministrativi e di interessi politici, industriali e malavitosi.  Di fatto, esse possono essere in parte individuate nei ritardi di pianificazione e di preparazione di discariche idonee, avvenute solamente dal 2003. Nell’inadeguato trattamento dei rifiuti urbani nei sette impianti di produzione di combustibile derivato dai rifiuti (cdr), originariamente costruiti e gestiti da società del Gruppo Impregilo; nei ritardi nella pianificazione e nella costruzione di inceneritori, dovuti anche a prescrizioni della magistratura sui progetti in essere e finalizzate ad una maggiore tutela dell’ambiente e a contrastare la camorra. Nei ritardi nella pianificazione e nella costruzione di impianti di compostaggio della frazione organica dei rifiuti proveniente da raccolta differenziata, ed infine nei bassi livelli medi della stessa, che nel 2007 nella Provincia di Napoli si fermava ad un misero 8%. L’ermegenza dei rifiuti, purtroppo è una realtà sempre presente che, prestro, potrebbe ripresentgarsi in tanti paesi. Tra poco saranno cinque mesi che la maggioranza dei dipendenti del C.U.B. non percepiscono più lo stipendio. Situazione grave ed assurda, che viola tutte le norme del diritto, che offende lo Stato Italiano, a cominciare da S.E. Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica che più volte in questi giorni, e durante tutto il suo mandato, ha parlato di lavoro, di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sui diritti dei lavoratori. Tutte cose ormai inesistenti al Consorzio Unico di Bacino. I sindaci non pagano il canone contrattuale da mesi, e nessuno dice niente. Alcuni auto compattatori sono da rottamare e nessuno prende provvedimenti. I siti dove i lavoratori dovrebbero spogliarsi per indossare il vestiario (anche questo carente!) e farsi una doccia, sono peggio delle discariche, quando esistono, perché in diversi cantieri sono inesistenti! Tutto il sistema non funziona. Chi dovrebbe tutelare la legalità preferisce soltanto inveire contro i lavoratori senza stipendio, mortificati già nella loro dignità, minacciandoli di denunce per interruzione di pubblico servizio. Chi denuncia invece i Sindaci che da mesi ed in alcuni casi da anni non pagano il canone di servizio, visto che i solleciti delle OO.SS. cadono nel vuoto e rimangano inascoltati dagli Enti preposti? Tutte queste problematiche richiedono un approfondimento con tutti i lavoratori.

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