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foto di repertorio

VAIRANO PATENORA – INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL COMPRENSORIO VAIRANESE ORESTE SUPINO

VAIRANO PATENORA – L’inizio della stagione agonistica è l’occasione per una intervista a tutto campo con il Presidente del Comprensorio Vairanese Oreste Supino, giovanissimo ma di grande esperienza nel mondo del calcio. Presidente Supino, con quale spirito e sotto quali auspici il Comprensorio Vairanese inizia la nuova stagione sportiva dopo la man bassa della passata stagione? Il Comprensorio Vairanese è un riferimento da sempre per la comunità di Vairano Patenora e di tutto l’alto casertano in generale. I giovani che vengono a giocare nella nostra società provengono da tutta la nostra ampia zona. Ci sono anche altre società nella nostra zona, ma il Comprensorio Vairanese rimane un riferimento, tenuto anche conto del fatto che abbiamo un’ottima scuola calcio che si contraddistingue per serietà, per la passione dei Dirigenti, allenatori, accompagnatori e collaboratori. A tal proposito è di ieri la notizia della nostra affiliazione alla Casertana FC. La funzione del Comprensorio Vairanese anche per quest’anno è quella di trovare il modo di far divertire i nostri bambini giocando a calcio e facendo gruppo e dargli la possibilità di entrare se meritevoli nel calcio che conta. Nel calcio i ragazzi fanno gruppo, ci sono quelli bravi e quelli meno bravi, quelli che giocano sempre e quelli che non giocano mai o poco, però il tutto determina aggregazione ed integrazione, Tutto questo rappresenta lo spirito del Comprensorio Vairanese. Per Lei è il secondo anno di Presidenza. Un bilancio di questa esperienza.  Il mio legame con il Comprensorio Vairanese va ben oltre i 2 anni di Presidenza. Io sono di un paese limitrofo più precisamente di Marzano e ho sempre vissuto a Vairano Scalo qui ho tanti amici e parenti. Sono nato tifoso del Comprensorio perché molti amici ne facevano parte. Quando mi hanno chiamato alla Presidenza, ho accettato con entusiasmo. Mi sento un Presidente “sui generis”, non riesco a essere sempre presente in sede, non ho ruoli operativi nell’ambito dell’attività sportiva, ma posso dare comunque il mio contributo e poi mi piace vedere i bambini giocare, più ancora negli allenamenti che alla partita, dove talvolta si vedono genitori con qualche atteggiamento sopra le righe e questo è deludente. Lasciamo giocare i bambini lasciando liberare il loro estro, senza lamentarsi se uno sbaglia un gol!  Come sono i rapporti con le Istituzioni locali, Comune, circoscrizione, Parrocchia? C’è attenzione per una società sportiva come il Comprensorio che tra l’altro riunisce numerose categorie? I rapporti sono splendidi con tutti, con le Parrocchie del comune, con Don Luigi e con Don Gianluigi i rapporti sono più che buoni; i rapporti sono squisiti anche con il Comune, Ha capito perfettamente il ruolo della nostra. società, dove giocano circa 150 fra bambini e ragazzi che coinvolgono altrettante famiglie che sposano il nostro progetto e condividono il nostro mondo, portando qui i loro figli.  Anche i rapporti con le altre società calcistiche sono importanti. Come salvaguardiamo i bravi giocatori del vivaio, che vogliono ambire a giocare in vivai di squadre più blasonate che selezionano i giovani migliori? Bisogna fare in proposito una considerazione. Quando un bambino, un ragazzo vuole andare via non c’è nulla da fare. Talvolta vanno via con gratitudine, talvolta meno. Io su questo aspetto ho questa idea: non condivido la scelta di lasciare il Comprensorio per andare a giocare in altre società, comunque non professionistiche, dove si pensa di fare il “salto di qualità”, ma che giocano campionati come il nostro, sempre a livello dilettantistico. Ed ecco il motivo della nostra affiliazione alla Casertana FC, se con noi c’è un ragazzo meritevole è giusto che vada a giocarsi le proprie chance in una realtà come la Casertana FC e non in una squadra come la nostra che magari ogni anno fanno una selezione più “feroce” rispetto a noi e può capitare che dopo uno o più anni tanti ragazzi vengano “scartati”. Conseguentemente alcuni tornano da noi, ma certamente più avviliti. Da noi erano “idoli”, vanno altrove con grandi aspettative, magari non riescono ad ambientarsi, non rendono o non hanno le soddisfazioni che si aspettavano. Quindi tornano qua, non più da leader, ma con il senso della sconfitta. Diverso l’approdo in una società come la Casertana FC . Far crescere i ragazzi sino a farli giocare in prima squadra è tra gli obiettivi di ogni società, dilettantistica, non sempre però il Comprensorio è riuscita nell’intento.  E questo punto è il neo della nostra società fino ad oggi. Ora si cambia registro: si punta tutto sui nostri giovani anche se talvolta i ragazzi trovano più impegnativa la prima.

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