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CERVARO – QUESTIONE INCENERITORE DI SAN VITTORE, BOOM DI PRESENZE ALL’INCONTRO DI VENERDÌ 21 LUGLIO

CERVARO ( di Antonio Migliozzi ) – Nella serata di venerdì 21 luglio, presso il ristorante “da Gennaro” in quel di Cervaro, si è tenuto un incontro promosso dal Comitato per la Trasparenza sull’Inceneritore di San Vittore del Lazio. L’incontro è stato molto partecipato sia dai cittadini che dalle istituzioni dei paesi limitrofi, con la presenza anche dell’Associazione Fare Verde. E’ stato molto interessante ascoltare le relazioni dei componenti del suddetto comitato con l’avv. Stefano D’Auria, del presidente Colagiovanni e dell’Assessore alla Comunità Montana “Monte Santa Croce” di Roccamonfina, cardiologo Michele Carello, componente del Consiglio comunale di Rocca d’Evandro. L’avvocato D’Auria coordina un pool di avvocati incaricati da alcuni comuni per controllare la legalità della combustione. E’ opportuno informare che con un decreto autorizzativo il termo combustore che finora bruciava 300mila tonnellate annue di CDR da oggi passa a bruciare 397mila tonnellate all’anno. E’ emersa una situazione allarmante per i dati sulle componenti tossiche emesse dal termovalorizzatore di San Vittore del Lazio nei confronti dei quali tutti o quasi prestano scarsa attenzione. Dai dati relazionati dall’avv. D’Auria, emessi dall’ARPA Lazio, è venuto fuori il riscontro di concentrazioni ambientali di cromo esavalente, mercurio, piombo, ferro trivalente molto superiori alla norma e tracce di diossina. Sostanze notoriamente cancerogene che entrano in tutti gli essri viventi dell’ecosistema non risparmiando nessuna specie come egregiamente illustrato il dott. Michele Carello che ha fortemente stimolato l’attenzione dei presenti sulle modalità dell’assorbimento del corpo umano di tali particelle attraverso gli alimenti, la pelle, le vie respiratorie e l’acqua. Tali sostanze stanno inquinando un territorio molto vasto e benché i danni veri si percepiranno tra alcuni anni, già oggi alcune osservazioni di esperti parlano di aumento di alcuni tumori nell’area del termo combustore quali linfomi e mielomi che negli ultimi quindici anni in questa area sono più frequenti degli altri tumori. A dire il vero lo stesso come medico di famiglia in Rocca d’Evandro ha curato un solo mieloma multiplo ed un solo linfoma nei primi 35 anni di attività. Curando invece 3 mielomi e 2 linfomi dal 2012 ad oggi e forse sarà un caso che questi ultimi 5 tumori sono stati riscontrati tra i suoi pazienti negli ultimi 5 anni su 40 di attività sono avvenuti tutti nell’area di Rocca d’Evandro più prossima al sito dell’inceneritore che ormai brucia ed immette in atmosfera dal 2000. Di fronte a tali dati, ufficializzati tra l’altro dall’ARPA Lazio, dove stanno le istituzioni? Dove sta la magistratura? E dove stanno a guardare gli pseudo comitati che dormono e si svegliano ogni tanto? Il Comune di Rocca d’Evandro è stato presente all’incontro di venerdì sera con il consigliere Michele Carello, l’assessore Carmine Teoli ed il Sindaco Angelo Marrocco oltre ai cittadini. Presente anche una folta rappresentanza di Cervaro con il Sindaco Angelo d’Aliseo, il vice Sindaco di San Pietro Infine Lino Fuoco mentre era assente l’intera rappresentanza del Comune di Cassino.

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