Arce / Teano – Lo speciale del programma di Rai3, Chi l’ha Visto?, ha messo in luce un caso che da ormai sedici anni viene analizzato senza trovare una soluzione, ma potrebbe essere vicino ad una svolta. Serena Mollicone, potrebbe essere stata uccisa ad Arce nella caserma dei Carabinieri per aver paventato l’ipotesi di denunciare per spaccio di droga il figlio dell’allora comandante della stazione dei carabinieri, maresciallo Franco Mottola. Chiaramente è al momento solo una ipotesi. I rilevamenti sul corpo di Serena, pur a molti anni di distanza, combaciano con la possibilità che la ragazza sia stata uccisa nella caserma, così come appare evidente dalla ricostruzione che adesso viene ritenuta la più plausibile per trovare finalmente la verità sul delitto Mollicone. Secondo la ricostruzione fatta da Chi l’ha visto? la povera Serena Mollicone, scomparsa dopo essere stata vista in vita per l’ultima volta nella piazza principale di Arce, è stata uccisa nella caserma dei carabinieri. Nel registro degli indagati figurano da tempo il maresciallo in congedo Franco Mottola, la moglie e il figlio con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La perizia dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo avrebbe appurato un particolare importantissimo: le lesioni presenti sulla sua testa sono compatibili con lo sfondamento di una delle porte di un alloggio della stazione dei carabinieri di Arce, all’epoca disabitato. Quello stesso alloggio, la mattina della sparizione di Serena, venne fatto pulire in tutta fretta dai Mottola. Le analisi scientifiche eseguite dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo avrebbero anche consentito, a distanza di 16 anni, di rilevare sulla porta dell’appartamento nella caserma di Arce dove sarebbe stata uccisa Serena le tracce di un pugno. Tracce che corrisponderebbe proprio alla mano di uno dei tre indagati di Teano.
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