PIETRAVAIRANO – Incassano pensione di donna morta, denunciati

PIETRAVAIRANO. Avrebbero incassato per diversi mesi la pensione di una donna morta. Con l’accusa di truffa allo Stato è stata denunciata la figlia e il marito. Ora tocca ai due indagati – Francesco e Grazia – spiegare le loro ragioni per dimostrare la loro innocenza rispetto alle accuse che gli vengono mosse dal la Guardia di Finanza di Caserta. La vicenda prenderebbe avvio qualche anno fa, quando l’anziana madre di Grazia, la signora Anna, muore. L’Inps continua ad erogare la pensione e qualcuno la incassa. Attraverso una seria di controlli incrociati dopo alcuni mesi l’Inps fa scattare l’allarme che attiva le fiamme gialle. Nei giorni scorsi sarebbe stato notificato l’avviso di garanzia ai due coniugi. Secondo alcune indiscrezioni raccolte sul posto, Francesco e Grazia avrebbero i documenti per poter dimostrare la propria innocenza. Probabilmente, nei prossimi giorni i due indagati potrebbero consegnare al pubblico ministero che segue l’inchiesta una memoria difensiva corredata dalla prove che riterranno utili per dimostrare la propria innocenza. Il fenomeno delle truffe contro l’Inps non sembra diminuire. I metodi sembrano essere sempre gli stessi, fra essi spiccano proprio le pensioni ai morti. Una truffa che appare semplice, basta tenere le carte a posto. Il primo problema è tenerli in vita. Non da un punto di vista biologico, ma sotto il profilo anagrafico. Qui c’entrano le carte, basta averle in regola e non dare troppo nell’occhio, che tanto a fine mese pensione e indennità arrivano in modo automatico. E c’è una strada per mantenere il vitalizio, una strada che porta lontano dalla città di residenza. È la storia dei  finti vivi , o meglio, di persone decedute di cui nessuno ha registrato la morte, ma che continuano a garantire anche dall’altro mondo un fisso mensile ai propri tutori terreni. Una storia che è solo ai capitoli iniziali, ma che ha già attirato l’interesse dei carabinieri, guardia di finanza e dei tecnici Inps.