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CASERTA / VAIRANO PATENORA – Patenti “taroccate”, accuse confuse: il giudice annulla tutto

CASERTA / VAIRANO PATENORA – Patenti “taroccate”, annullato l’intero processo. Il giudice accogliendo le richieste dei difensori ha ritenuto le accuse troppo confuse e generiche rispetto alle posizioni dei singoli imputati. Per questa ragione ha dichiarato nulla la richiesta di rinvio a giudizio ritrasmettendo gli atti alla Procura che dovrà ora procedere nella rivalutazione dell’intero impianto accusatorio.
Secondo l’accusa, coloro che organizzavano i seminari erano, per la Procura, Pietro Iacolare di Giugliano in Campania, Salvatore, Marcello e Arcangelo Di Nuzzo, tutti residenti a Caserta, Domenico Cozzolino di San Nicola La Strada, Marcantonio Della Valle di Caserta, Giuseppe Colella di Capodrise, Antonio Gliottone di Vairano Patenora, Antimo La Torre di Carinola, Aldo e Francesco Colamatteo, residente a San Nicola La Strada il primo e a Grazzanise il secondo, Claudio Scirocco di Montenero di Bisaccia, Rodolfo Chiappariello di Sessa Aurunca ed Ernesto Criscuolo di Grazzanise. Michele Mannarino, medico legale, tenente colonnello medico dell’Esercito Italiano, avrebbe dovuto tenere i corsi da docente, mai avvenuti. Così, i funzionari della Motorizzazione Civile di Caserta venivano tratti in inganno. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso documentale Secondo la procura della Repubblica certificavano corsi mai realizzati. Tutto costava dai 1.300 ai 1.500 euro; ma era taroccata perché non c’era un corso da seguire, non un docente da ascoltare. C’erano solo i certificati da un lato e il denaro dall’altro. Al centro, il Consorzio Autoscuole Nuovo Centro Atl. L’inchiesta era stata aperta nel 2011 grazie a una segnalazione di un frequentatore dei corsi ‘fantasma’. Da allora, sono partite le intercettazioni, i pedinamenti. E la polizia stradale di Caserta ha sequestrato 150 patenti su tutto il territorio nazionale. Prima ancora della denuncia, ad insospettire gli uomini della polizia è stata l’iscrizione ai corsi, tenuti dal consorzio casertano, di alcuni partecipanti provenienti da diverse regioni italiane. Per assicurarsi la partecipazione ai “corsi fantasma” e l’indebito rilascio dell’attestato di frequenza, i candidati versavano cospicue somme di danaro, risultate notevolmente maggiorate rispetto ai costi di mercato. Queste le accuse della Procura respinte dagli indagati che si dicono certi di poter dimostrare la loro innocenza, durante il probabile processo. Ora arriva la decisione del giudice per l’udienza preliminare che annulla l’intera richiesta di rinvio a giudizio.
Fra gli avvocati difensori Giuseppe Stellato, Vincenzo Cortellessa, Luigi Iannettone e Maurizio Noviello

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