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Giovanni Calenzo

SESSA AURUNCA / CELLOLE – Omicidio Capraro, le denunce delle vittime e le ultime follie di Calenzo

Sessa Aurunca / Cellole – Tre giorni prima il brutale delitto, le vittime avevano denunciato – per l’ennesima volta –  Giovanni Calenzo. Lo stesso aveva appena espiato la pena di tre anni reclusione per la condanna (passata in cosa giudicata in data 8.5.2015), per il reato di maltrattamenti in famiglia. Era ritornato uomo libero il 23 aprile 2015. Calenzo iniziava da subito a porre in essere atti persecutori nei confronti della ex moglie, Albina Coia, e del nuovo compagno di costei, Giuseppe Capraro, ucciso poi con oltre 90 coltellate. Proprio Capraro presentava querela nei giorni 4 e 7 giugno 2017, laddove esponeva che da circa una settimana   vedeva  Calenzo aggirarsi,   con   la   sua autovettura, nei pressi di casa sua. Raccontava poi di un episodio specifico avvenuto il giorno 4 giugno 2017, allorquando, mentre   egli   viaggiava   sulla   propria   autovettura, Calenzo tentò prima di bloccargli la strada e poi di speronarlo.  Successivamente – era il 6 giugno 2017 – mentre Capraro faceva ritorno a casa, si accorgeva che sopraggiungeva alla sue spalle, a forte velocità, l’auto del Calenzo. Siccome tale auto sembrava puntare dritto contro di lui, Capraro attraversò un incrocio senza fermarsi e trovò riparo all’interno di un bar. Lo scorso 7 giugno 2017 anche la ex moglie del CALENZO sporgeva querela contro quest’ultimo, dichiarando di essersi separata di fatto dal marito nell’ottobre del 2013 e che ella, dal 2012 fino alla fine del 2013, aveva presentato varie querele per stalking nei confronti del marito, per le quali lo stesso veniva tratto in arresto e rimaneva in custodia per circa 3 anni.

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