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Mignano Monte Lungo – Truffa e peculato, indagato il sindaco Verdone

Mignano Monte Lungo – Il primo cittadino di Mignano Monte Lungo è iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Cassino. Antonio Verdone è finito sotto inchiesta dopo che un gruppo di cittadini ha scoperto che lo stesso avrebbe dichiarato di aver presenziato a diverse manifestazioni, molte delle quali anche fuori zona per poter ottenere il rimborso chilometrico. Peccato che, come accertato dal magistrato e della Guardia di Finanza, Verdone a quelle manifestazioni non avrebbe mai partecipato. In alcuni casi, infatti, ha delegato qualche suo vice, in altri non vi è stata traccia del Comune di Mignano.  Centinaia di chilometri percorsi solo sulla carta ma in realtà mai “coperti”; l’auto del municipio con l’autista utilizzata per scopi personali. Il caso più eclatante riguarderebbe la richiesta di rimborso spese per circa 800 chilometri percorsi da Antonio Verdone per prendere parte ad una manifestazione organizzata in un paese alle porte di Roma. Verdone avrebbe dichiarato il triplo dei chilometri in realtà percorsi. Un altro aspetto sul quale il Procuratore ha ravveduto il reato di peculato e truffa è quello riguardante il presunto utilizzo del primo cittadino, dipendente con la moglie della Comunità Montana Monte Santa Croce, della macchina dei Vigili Urbani di Mignano con annesso autista. Per poter raggiungere il posto di lavoro il sindaco Verdone avrebbe quindi utilizzato, secondo l’accusa, un mezzo dello Stato. Nei giorni scorsi il primo cittadino avrebbe ricevuto l’avviso di garanzia

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un commento

  1. Roberto Fanini

    Il chiacchiericcio insistente che nei giorni scorsi serpeggiava nei luoghi di aggregazione del nostro comune, faceva presagire che qualcosa di eclatante, a breve, sarebbe successo. Così clamoroso da scuotere la serenità delle giornate tipiche di una piccola comunità come la nostra. Il primo cittadino indagato per i reati di peculato e truffa e rinviato a giudizio. E’ superfluo sottolineare che l’iscrizione nel registro degli indagati a carico di figure istituzionali che ci rappresentano è cosa grave e ci lascia basiti, ma è ancor più grave se, l’eventuale condotta posta in essere da tali figure, è riconducibile a reati perpetrati contro la Pubblica Amministrazione. Detto questo è evidente, adesso, cha la cosa più importante, per la comunità intera, è che si faccia chiarezza e che le eventuali responsabilità attribuite al Dr. Verdone, nell’ambito dell’inchiesta che lo vede protagonista, siano rese manifeste in tempi brevi. E’ questo quello che bisogna augurarsi. Non bisogna lasciarsi andare a becere, gratuite ed insulse considerazioni di basso livello (come purtroppo sta avvenendo) che vogliono per scontata una sentenza di condanna o, di assoluzione, (a seconda della fazione) ad un processo che ancora non ha avuto inizio e che non ci è dato sapere se avrà e quando, inizio. Una comunità formata da persone serie e responsabili, come la nostra, aspetta con serenità l’esito del giudizio, affermando il sacrosanto principio per il quale: “La presunzione di innocenza non si nega mai a nessuno”. Questo ci rende diversi e, forse migliori, da coloro che questo principio non lo mettono in pratica.