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PIEDIMONTE MATESE – Ospedale, chiude chirurgia. Tutta colpa della politica senza vergogna

Piedimonte Matese – Il reparto di chirurgia dell’ospedale di Piedimonte Matese chiude. Tutta colpa della carenza di medici. Ci sono, sulla carta, ma sono stati trasferiti altrove, spesso “imboscati” negli uffici dell’Asl a “comandare”, a “coordinare”, non si capisce bene cosa. Stesso discorso vale per gli infermieri. Così i reparti si svuotano e i pazienti, gli utenti, pagano i disagi creati dalla politica. Sì, dalla politica che spesso “accontenta” i medici spostandoli e promuovendoli per ottenere in cambio il loro sostegno e – chiaramente – quello dei loro assistiti. Così medici e infermieri vengono trasferiti lasciandosi alle spalle turni e altre “difficoltà” legate alla professione. Meglio stare in un comodo e fresco ufficio dell’Asl che in corsia!
La  politica appare sempre più senza vergogna. Così, mentre da un lato si impegna a “sistemare” i medici nei posti più graditi; ora interviene – in piena campagna elettorale – tentando di occupare il posto di salvatore della struttura sanitaria matesina. Il consigliere regionale, Piscitelli, nell’ottica della conquista del Matese, non poteva farsi sfuggire l’occasione, arrivando addirittura ad allertare il governatore De Luca. Ma non servono tutte queste alchimie – ci permettiamo di suggerire umilmente – non servono tutte queste farse: basta far ritornare nelle corsie i medici che sono stati spostati in altre mansioni e il problema si risolve da solo.
Quindi ancora una volta il problema dell’ospedale del Matese appare essere la politica. Una politica che sembra non avere più alcuna vergogna, probabilmente perché ritiene il popolo sempre più incapace di analizzare le questioni nel modo giusto.

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3 commenti

  1. Negli anni chi ha spostato questo personale negli uffici dell’ASL? Nomi, per favore. Ci sono i provvedimenti scritti. Da chi? Sii più chiaro caro giornalista nel servizio informativo.

  2. fernando dell'estate

    Peccato che la Vostra condivisibile indignazione debba fare i conti, anche, con altrettanta indubbia ipocrisia.
    Vorrei ricordare che i medici di primo intervento – Servizio 118, Pronto Soccorso – e tutto il personale
    ausiliario addetto a questi servizi sono spesso oggetto di critica severa da queste pagine di giornale.
    Un maggiore equilibrio non guaterebbe e Vi renderebbe più credibili.

  3. Evidentemente, anzi sicuramente, Lei confonde questa testata con qualche altra. Buone cose