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TEANO – FURTI IN APPARTAMENTI, IL RUOLO DI PIGNAGRANDE

teano. Una giovanissima donna sidicina arresta nell’ambito dell’operazione “Caino”. Secondo l’accusa era unapedina determinate per l’attuaizone dei colpi e per le informazioniche passava ai componenti della banda. Per questa ragione è finita in manette Isabella Pignagrande.  Insieme a lei numerosi altre figure ritenute componenti del gruppo criminale. Il blitz dei carabinieri è scattato alcuni giorni fa nel territorio della Provincia di Caserta.
Vennero eseguiti  dai Carabinieri della Compagnia di Santa Maria  Capua Vetere numerosi provvedimenti di fermo emessi dalla Procura della Repubblica di S.M. Capua Vetere – sezione reati contro il patrimonio, nei confronti di appartenenti ad un pericoloso sodalizio criminale dedito a furti in abitazioni, in esercizi commerciali e ad estorsioni collegate ai ed. “cavalli di ritorno”.

L’operazione ha portato all’esecuzione del fermo nei confronti di 15 indagati , di cui undici di cittadinanza albanese e quattro italiana, e i nominativi di quelli eseguiti sono:
L’attività investigativa ha avuto inizio nel mese di dicembre 2011 e, a seguito di mirati servizi di osservazione e pedinamento, ha permesso di acclarare l’esistenza di un gruppo di stranieri che, praticamente ogni notte, era solito partire dal centro urbano di Santa Maria Capua Vetere per raggiungere obiettivi preventivamente individuati con la complicità di italiani, ubicati per lo più nelle Province di Caserta e Frosinone.
A seguito dei primi riscontri l’attività investigativa veniva ampliata con intercettazioni ambientali e a mezzo GPS che hanno consentito, in breve tempo, di riscontrare la responsabilità degli indagati in numerosi furti, talvolta sfociati in episodi estorsivi comunemente definiti “cavalli di ritorno”.
Particolarmente significativa è risultata la partecipazione degli italiani alle attività delinquenziali della consorteria criminale, impegnati soprattutto in veste di basisti, nelle operazioni che portavano in maniera chiara ed inequivocabile all’individuazione degli obiettivi da colpire. Spicca ad esempio tra questi la presenza di una parrucchiera a domicilio che, approfittando della fiducia riconosciutale dalle clienti, ne approfittava per studiarne le abitudini, così come ben più grave appare essere la figura di un locale cantante neomelodico che addirittura si è spinto sino a consentire ad alcun albanesi di compiere un consistente furto presso l’abitazione della propria sorella, che all’interno della sua abitazione deteneva oltre 100 mila euro ottenuti poco tempo prima dal decesso del proprio marito.
La pericolosità del gruppo, da cui la necessità di intervenire con provvedimenti di fermo, si era manifestata talmente evidente se si considera che gli stranieri non desistevano dal porre in essere le citate attività delinquenziali anche presso abitazioni ove era a loro nota la presenza di persone all’interno (talvolta anche preventivamente pedinate per conoscerne meglio orari e spostamenti abituali). Tanto ciò è vero che, in attesa di individuare il maggior numero di appartenenti al sodalizio, è stato necessario contrastarla mediante l’arresto di soggetti in fragranza di reato e talvolta, qualora possibile, invece semplicemente mediante l’organizzazione e l’intensificazione dell’attività preventiva. Si è proceduto a perquisizioni nel corso delle indagini ed al sequestro di auto e denaro.  Nei prossimi giorni, nei confronti di PIgnagrande potrebbe esserci un interrogatoriodi garanzia,

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un commento

  1. Vi querelo tutti visto che sono uscita assolta