SALUTE E BENESSERE – CASI DI MENINGITE IN ITALIA? NESSUN ALLARME

Salute e Benessere (a cura della dott.ssa Mariaelena Golluccio)  – Tutti i telegiornali raccontano, ogni giorno, nuovi casi di meningite creando inutili allarmismi e seminando spavento tra la popolazione.  Il Ministero della Salute e Aifa hanno infatti smentito la ricorrente notizia di “epidemia” in corso, tanto da fornire un vademecum di facile consultazione per chiarire ogni dubbio e contraddire qualsiasi altra informazione non corretta.  L’Italia è tuttora uno dei Paesi con la piu’ bassa incidenza di casi di meningite in Europa, si parla infatti di circa 200 casi all’anno pari a 3 ogni milione di abitanti, rispetto ai normali standard europei che si aggirano intorno alla media di 14/1.000.000 abitanti.  L’unica Regione nella quale è stato registrato un lieve aumento di casi certificati, tra il 2015-2016, è la Toscana dove attualmente è stata predisposta la vaccinazione gratuita da parte della Asl, per una vasta quota di popolazione. La spiegazione pero’ sta nel fatto che solo nella Regione Toscana, a differenza di tutte le altre regioni, a partire dal 2015 è disponibile un test molecolare che permette di diagnosticare in maniera sicura se un paziente con un’infezione in corso, sia stato colpito da un ceppo di meningococco e di quale tipo si tratta: A, B, C, Y, W135 e X.  Infatti, grazie all’intuizione della Dott.ssa Chiara Azzari, responsabile del centro immunologia all’ospedale Meyer di Firenze, è stato messo a punto questo specifico test, che ha pertanto evidenziato un’incidenza 3 volte maggiore di casi di meningite in Toscana, rispetto a tutte le altre regioni d’Italia. La vaccinazione, come conferma anche l’Aifa, è raccomandata solo se sono presenti i fattori di rischio o le condizioni riportate nel vademecum ed è consigliato anche agli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli o a coloro che si recano in Paesi dove la malattia meningococcica è piu’ frequente. Il vaccino puo’ essere dispensato solo tramite presentazione di ricetta medica quindi è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico di base o alla propria Asl di riferimento.