SANTA MARIA CAPUA VETERE – Nel pomeriggio d i ieri, 29 dicembre 2016, in Santa Maria Capua Vetere, nell’ambito di un ‘articolata indagine coord inata da questa Procura, i CC della Stazione d i Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione ad un’ord inanza d i custodia cautelare in carcere, emessa dal G.l.P. in sede, per i reati d i violenza sessuale aggravata, lesioni personali, sequestro di persona e maltrattamenti in fam igl ia, nei confronti d i CIOFFI Vincenzo (cl. 93). I l provvedimento cautelare trae origine dalle denunce sporte da due diverse persone offese (peraltro, mai conosciutesi fra di loro), risultate vittime, in period i contigui, (la prima Maggio – Giugno 2016, la seconda Agosto – Settembre 2016) di condotte violente ed aggressive da parte del med esimo CIOFFI. In particolare, le indagini hanno consentito di porre in evidenza il modus operandi del CIOFFI: dopo essersi guadagnato la fiducia delle vittime, le ospitava presso la propria abitazione, per, poi, di fatto segregarle, e, in una sorta di progressionie criminosa, aggredirle fisicamente e abusare sessualmente di una di esse. La prima vittima, dopo un breve periodo di convivenza con il reo, veniva dallo stesso aggredita con cadenza giornaliera e costretta a vivere segregata in casa, sebbene, in quel periodo, si trovasse in stato di gravidanza. La vioknza del CIOFFI era tale che, la vittima in questione, veniva privata anche della possibilità di avere contatti con i propri familiari e potersi sottoporre alle periodiche visite ginecologiche di controllo, tanto che giungeva al parto in condizioni sanitarie pessime (la segnalazione di reato giungeva a questo Ufficio proprio dal presidio ospedaliero ove la ragazza aveva partorito, senza che il CIOFFI fosse presente). A seguito d i un’accesa discussione, il CIOFFI le procurava gravi lesioni al volto ed al petto. Solo grazie alla momentanea assenza del proprio aguzzino, la vittima riusciva finalmente a scappare, rifugiandosi dai propri parenti. La seconda vittima, di nazional ità ru mena e minore di anni 18, dopo aver convissuto con il CIOFFI, veniva, dapprima, segregata in una delle stanze della sua abitazione, di poi, dietro minaccia di un coltello e percosse, subendo, persino bruciature d i sigarette sul proprio corpo, veniva, pi ù volte, costretta, a compiere e subire atti sessuali. Pur di raggiungere il proprio scopo ed al fine d i evitare che la m inore potesse scappare, il CIOFFI praticava ai suoi danni un vero e proprio sequestro di persona, sbarrando con travi di legno e chiodi l’unica finestra presente nella stanza e provvedendo a chiudere la porta con un lucchetto, ogni qual volta usciva da casa. Come nel caso della prima vittima, la giovane ragazza riusciva a liberarsi grazie alla distrazione del CIOFFI che, in un’occasione, aveva dimenticato di chiudere il lucchetto della porta. Le condotte aggressive del reo cagionavano alla minore lesioni gravissime. Un’ulteriore vittima del CIOFFI era, infine, la madre. Quest’ultima, i nfatti, così come emerge dalle dichiarazioni concordanti delle due giovani donne, veniva maltrattata con cadenza giornaliera e percossa, con schiaffi e pugni, dal figlio, essendo così costretta a vivere in un clima di costante terrore e di ansia.
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foto di repertorio