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foto di repertorio

CASERTA / PIEDIMONTE MATESE – Inchiesta “Assopigliatutto”, Palermiti è libero di ritornare in Provincia di Caserta

CASERTA / PIEDIMONTE MATESE –  Cade, nell’ambito dell’inchiesta “Assopigliatutto”, il divieto di dimora in Provincia di Caserta per  Ernesto Palermiti, responsabile dell’ufficio tecnico di Piedimonte Matese. Il Giudice per l’indagine preliminare ha imposto, a carico di Palermiti, unicamente l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte a settimana. Considerato anche il dettaglio che la Procura non ha fatto ricorso in Cassazione contro la scarcerazione del tecnico Palermiti, si potrebbe ipotizzare che la posizione dello stesso professionista, all’interno dell’intera inchiesta assume sempre più un ruolo marginale. Tutto si innesta all’interno del terremoto giudiziario che ha scosso, lo scorso settembre, la politica casertana, partendo da Gioia Sannitica ed in particolare dalla scalata velocissima e per certi versi inarrestabile del gruppo ‘Termotetti’ dell’imprenditore Luigi Imperadore (anche lui arrestato) capace di aggiudicarsi decine e decine di appalti milionari in qualsiasi settore, tra cui la gestione dei rifiuti; il presidente della Provincia di Caserta, Angelo Di Costanzo. Le attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito di portare alla luce un vero e proprio sistema criminale finalizzato all’assegnazione illecita di appalti milionari in diversi Comuni del casertano. Fra le persone coinvolte potrebbero essere esponenti di primo piano della politica provinciale e dell’Alto Casertano.

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2 commenti

  1. Si vede il buon lavoro della procura……L’indagine va man mano scemando…e alla fine saranno tutti liberi e noi contribuenti dovremo pagare i …risarcimenti….

  2. Capita sempre in una indagine complessa, con numerosi indagati, che per alcuni le accuse diventano più leggere. Mentre per altri no. Anche in questo caso per le figure marginali le accuse diventano più sopportabili, mentre per i promotori dei fatti, tutto resta più o meno invariato, quindi anche le accuse