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PAVIA / CASERTA – Terre avvelenate, il clamore per la Terra dei Fuochi e il silenzio per Pavia

PAVIA / CASERTA – Una raffineria di petrolio della Eni è andata in fiamme. Era lo scorso primo dicembre. Una nube tossica si è levata nel cielo e nei paesi vicini è scattato l ‘allarme con le persone costrette a stare chiuse in casa. Ma la notizia è passata sotto traccia. I principali notiziari e i quotidiani nazionali hanno concesso pochissimo spazio alla notizia. E il giorno successivo, mentre il rogo era ancora attivo e la combustione spargeva i suoi velini nell’aria e sui campi, il silenzio dei media è calato impietoso.
Fosse accaduta la stessa cosa qui da noi, e magari nell’area denominata Terra dei Fuochi,  i riflettori dei notiziari e dei mezzi di informazioni nazionali avrebbero “brillato” per giorni.  Allora la domanda è spontanea: perché due metri di misura così diversi? Probabilmente per le stesse ragioni per le quali non si parla quasi mai dell’inquinamento che pesa sulla pianura Padana (area geografica più inquinata d’Europa), oppure del pesante inquinamento dell’acqua e dell’aria nella zona del Trentino a causa dei pesticidi utilizzati nei frutteti dove si coltivano le mele che poi la pubblicità fa passare per le più genuine al mondo.

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