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Sessa Aurunca – Ospedale, l’asl tenta di soffocare la protesta dei medici, impone la censura e minaccia il licenziamento

Sessa Aurunca – (di Tommasina Casale) – Licenziamento di 12 medici precari, l’asl impone la censura e minaccia licenziamenti a chi rilascia interviste. Dopo la denuncia di 12 medici del San Rocco con contratto a tempo determinato che rischiano il licenziamento, questa mattina le telecamere di Paesenews si sono recate presso il presidio ospedaliero per avere notizie più approfondite sulla vicenda, ma la dirigenza ha vietato ai medici che avevano intenzione di denunciare questo stato di cose di rilasciare qualsiasi intervista, minacciando anche il licenziamento. Ma veniamo ai fatti. Il 31 dicembre scadrà il contratto a tempo determinato per 12 medici tra la radiologia, la cardiologia e la medicina. Contratti che, a detta dei diretti interessati, non verranno rinnovati creando problematiche oggettive sul servizio sanitario. In particolare per il pronto soccorso che avrà alcune unità in meno dalla medicina che già lavorano con un organico ridotto all’osso. Ma le problematiche si verificheranno su tutti i reparti interessati, visto che, ci sarà una paralisi che sta già avvenendo, dato che, molti di questi devono consumare le ferie maturate.  A smentire tutto ciò, però, sono il dirigente del sindacato autonomo A.N.A.A.O, il primario del reparto chirurgia Giovanni Lettieri ed il direttore dell’asl di Caserta Mario De Biasio. Lettieri chiarisce che ci sarà un proroga di otto mesi in attesa che la regione darà il via libera all’assunzione fino al 2018: “così come è stato fatto per l’ospedale di Salerno, il Santobono ed il Cardarelli, ho già provveduto ad inviare le delibere di questi tre presiedi ospedalieri”. Anche il direttore dell’asl di Caserta, Mario Di Biasio, conferma la tesi di Lettieri: “non sarà licenziato nessuno, il contratto verrà rinnovato. Possono stare tranquilli”. Ma i medici non sono tranquilli, temono non solo per il loro posto di lavoro ma anche per le conseguenze che potrebbe avere il nosocomio sessano. Un ospedale di frontiera che serve un’utenza vastissima e che da anni lavora con un organico ridottissimo, in special modo infermieristico, se questi medici dovessero realmente essere licenziati, l’ospedale rischia una vera e propria paralisi.

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