pietramelara. Doveva essere il quindicesimo Parco Regionale della Campania. E’ stato, invece, l’esempio più eclatante del fallimetno delle amminsitrazioni locali. E’ stata la dimostrazione della loro incapacitò di fare squadra e di puntare ad uno sviluppo sostenibile. Questa la fine che ha fatto il Parco Regionale del Monte Maggiore, Monte Monaco e Monte Fossato; cioè tutta l’area del massiccio del Montemaggiore che raggiunge quota 1037 metri, nella sua vetta più alta, Pizzo San Salvatore. Una catena montuosa che si estende – da ovest verso est – da Teano fino a Caiazzo e – da sud a nord – dal Ponte di Annibale, sul Volturno, fino a Baia e Latina. Una vasta zona dove la natura riesce a conservare ancora il proprio delicato equilibrio. Tante le preziosità e le rarità che si possono scoprire in tutta l’area che diventerà Parco: alcune rarissime coppie di bianconi – o aquila del serpente – un rapace che supera i due metri di apertura alare, il gheppio, le poiane, il falco pellegrino, l’astore, il falco reale, il gatto selvatico, il cinghiale, il daino, il tasso e le tartarughe. Altrettanto importanti alcuni specie vegetali come il falso pistacchio e le felce femmina, senza contare poi i faggi, le querce, i lecci. Ma il Montemaggiore non è solo natura: suggestivi borghi storici, castelli, roccaforti e tanti siti archeologici rappresentano la ciliegina sulla torta in una vasta area dove è possibile anche trovare alcune grotte ricche di stalattiti e stalagmiti e diversi eremi – come quelli di San Salvatore e di Fradejanni. Alvignano, Baia e Latina, Caiazzo, Calvi Risorta, Camigliano, Castel di Sasso, Dragoni, Formicola, Giano Vetusto, Liberi, Piana di Monte Verna, Pietramelara, Pietravairano, Pontelatone, Riardo, Roccaromana, Rocchetta e Croce i comuni interessati che potevano trarre profitto dall’effettiva operativitò del pArco. Secondo i promotori l’iniziativa rappresenta una vitale opportunità per favorire lo sviluppo di produzioni di qualità, controllate e biologiche, con grandi effetti di promozione delle attività turistiche e agrituristiche. La superficie boscata dell’istituente Parco è di circa Ha 10.6000 con coefficiente di boscosità del 31%.
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Seeeee….le amministrazioni locali!?!?
Chissà perchè, ma a me sembra che tempo, soldi e progetti per spargere cemento ne abbiano sempre…per altre cose, come la promozione sostenibile del territorio (e quindi anche il prog. “parco”), non ne abbiano mai!!!
anzi….quelli se ne dimenticano proprio!!!!
ah..poveri ignoranti!!!!…e poveri noi….!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
bravoooo sindaco leonardo hai finito di mettere asfalto ??? OP SCUSA QUELLO SI FA SOLO IN CAMPAGNA ELETTORALE OP NON NE PARLIAMO FORSE TI E COSTATA TROPPO A TE E LA TUA FAMIGLIA…………..
Leonardo se ne frega del parco anzi…però c’è da dire che la colpa non è solo sua. Anche alla regione non importa nulla e fanno un parco di facciata perchè sanno benissimo che oggi nuovi parchi sono illegittimi perchè lasciano ai cacciatori poco territorio per cacciare. In teoria già si dovrebbero ridurre i parchi esistenti figurarsi fare i nuovi. Per non parlare della perimetrazione, che possono fare sia i comuni sia la regione, ma che in pratica non ha fatto mai nessuno. E pensare che c’è in giro un tale che si vanta di aver fatto nascere il parco e nessuno lo sputtana. Si vede che non frega niente proprio a nessuno come a Leonardo.