alife. Truffa all’Inps, ritorna il processo. Il procedimento penale a carico degli undici matesini si avvia alla conclusione per intervenuti termini di prescrizione. Altre persone coinvolte in questa vicenda giudiziaria e giudicate presso il tribunale sammaritano sono state, infatti, già prosciolte per intervenuta prescrizione. Gli imputati di Alife sono Domenico Cornelio, Giuseppe Casaburo, Maddalena Cornelio, Carolina Falco, Anna Maria Uzzo. Nella città di Gioia Sannitica, sono sul banco degli iumputati Giuseppe Di Chello. Anche il comune di Capriati al Volturno è presente con Eustachio Aulitano e Marino Aulitano. Per il comune di Pratella figura Gioconda Di Muccio, mentre per Cusano Mutri sono imputati Fernando Petrillo, Giandomenico Petrillo. Nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Giovanni Di Caprio, Emilio Russo e Antonio Lombardi. Avrebbero attuato una serie di falsi per ottenere tanti benefici erogati dall’Inps. Lo avrebbero accertato gli investigatori, su ordine della Procura, che hanno indagato per diverso tempo prima di trarre le conlcusioni che hanno portato all’imputazione contro tante persone. Una inchiesta che coinvolge tanti paesi del Matese per sconfinare nel beneventano e nel vicino Molise. L’inchiesta delle fiamme gialle casertane – che all’epoca fece molto rumore perchè coinvolge un numero altissimo di persone del posto – sembrava essere dimenticata ed arrivata ad un punto morto. Le truffe ai danni dell’Inps rappresentano un fenomeno grave e diffuso – in particolare nel settore agricolo e nelle regioni del Sud Italia – e in esse sono coinvolti vari soggetti; quasi sempre concorrono altri gravi reati, tra cui l’associazione a delinquere, anche di tipo mafioso, le truffe ad altri enti pubblici, i reati di falso. Spesso le somme erogate dall’INPS vengono divise tra i falsi lavoratori e gli organizzatori della truffa; alcune volte sono coinvolti funzionari pubblici o altri professionisti. Sarà parte civile – in qualità di persona offesa – il direttore protempore dell’Inps di Caserta difeso dall’avvocato Roberto Maisto. Intanto la prescrizione per il caso specifico, sembra avvicinarsi sempre di più. Illeciti con false certificazioni: un boom che non muore nonostante i controlli. In Italia cercare di truffare l’Inps va di moda. Per questo, nonostante l’intensificarsi dei controlli, non sembra che siano in diminuzione, anzi: c’è chi ritira la pensione del parente morto e chi continua a percepire l’indennità di accompagnamento nonostante sia ricoverato in una struttura di lungodegenza a totale carico dello Stato. C’è chi ha ottenuto il rimborso per la sospensione della propria attività dopo il terremoto in Abruzzo e ci sono le migliaia e migliaia di falsi braccianti che causano ogni anno una perdita milionaria all’Erario
