FONTEGRECA – Montoro è il quarto assessore della Comunità Montana

fontegreca. La politica, spesso, segue logiche tutte proprie. Quasi distanti dalla realtà e dai fatti che ogni giorno accadono. Così, ieri, per i “soliti” accordi trasversali che tengono in piedi la casta, Antonio Montoro, sindaco di Fontegreca da circa venti anni, è stato eletto assessore dell’ente montano guidato da Fabrizio Pepe che è stato riconfermato presidente dell’ente. Il presidente del consiglio è stato eletto, invece, Bruno Sisto, consigliere comunale di San Potito Sannitico. Montoro entra nel governo cittadino di cui fanno giù parte Rocco landi di Valle Agricola,  Mimmo Buccio di Ciorlano e Raffaele Viccione di Capriati a Volturno. La nomina di Montoro desta qualche perplessità in ordine alla trasparenza che dovrebbe regnare nella gestione degli enti pubblici. Infatti, da diversi mesi, il municipio di Fontegreca è nell’occhio del ciclone giudiziario attraverso una inchiesta della guardia di finanza di Piedimonte Matese. Una inchiesta che coinvolge diversi comune fra cui anche Alvignano  e Dragoni.Tutti legati dal “monopolio” che la stessa ditta aveva conqusitato in merito all’esecuzione di lavori pubblici. Così, almeno per un fatto di opportunità, sarebbe stato “giusto” scegliere qualche altra figura.  L’elezione di Montoro è avvenuta per garantire gli giusti equilibripolitici all’interno dell’assemblea dell’ente montano del Matese.  Un ente che come tutti gli altri dell’intera regione soffrono di due gravi patologie: pochi soldi e scarsa attenzione da parte della giunta regionale. La denuncia del Consigliere regionale del PD Donato Pica “Le Comunità Montane manifestano ancora una volta il proprio disagio nei confronti di un’Amministrazione Regionale poca attenta alla salvaguardia del territorio forestale”.  Così il consigliere regionale Donato Pica.  Una vicenda che pesa su centinaia di famiglie che fino a pochi mesi fa potevano contare sulle comunità montane per programmar eil proprio futuro. Oggi è un’incertezza in più che si aggiunge ad un quadro generale che non appare idilliaco