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PIETRAVAIRANO – Tangenti, a giudizio anche gli ex assessori Sica e Littera

pietravairano. Scandalo delle tangenti, il giudice per l’udienza preliminare scegli di rinviare a giudizio alcuni imputati fra cui gli ex assessori Francesco Littera e  Alfonso Sica, quest’ultimo mancato sindaco qualche anno fa e attuale consigliere comunale di minoranza. In una prima fase del processo gli stessi nomi erano stati assolti dalle accuse; arrivò poi la decisione della Cassazione che diede ragione al  ricorso della Procura: Alfonso Sica – ex assessore della giunta Rotondo e attuale consigliere di minoranza – Francesco Littera  e Raffaello Iasimone dovranno affrontare il processo che già coinvolge numerose altre figure dell’ex amministrazione. La Cassazione, inoltre, ha accolto anche il ricorso della Procura in merito alla posizione processuale dell’ex sindaco Dario Rotondo, dell’ex assessore Enzo Del Sesto e degli imprenditori Giovanni Zagaria e Gennaro Di Bello. Nei loro confronti la Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura, ha stabilito che il Gup dovrà rivalutare la precedente decisione – quella assunta circa un anno fa – con cui venivano scagionati da alcuni reati minori all’interno della stessa vicenda.
Se il Gup, il prossimo luglio, deciderò per il rinvio a giudizio, allora la loro posizione processuale potrebbe appesantirsi. Lavori pubblici e tangenti, secondo la Procura e secondo i giudici del riesame che hanno confermato successivamente l’impianto accusatorio, nei confronti delle 29 persone indagate ci sono diverse accuse fra cui spicca l’ipotesi di reato per  “associazione a delinquere”, “concussione”, “corruzione”, “turbativa d’asta”, “truffa ai danni dello Stato”, “falso”, “abuso d’ufficio” e “incendio”. Secondo l’accusa  Rotondo e Del Sesto avevano messo in piedi un sistema per pilotare le gare d’appalto dell’ente in favore delle due ditte dell’Agro Aversano, Di Bello e Zagaria. L’imprenditore Cerbo, invece,   provvedeva a monetizzare le tangenti.  I tecnici Panarello e Di Duca avrebbero favorito, dirigendo numerosi lavori, le ditte evitando alle stesse “problemi” con il comune.  Le indagini  sono scattate nel 2007 e hanno tratto origine da una denuncia di un imprenditore che, nel rappresentare fatti circostanziati aventi ad oggetto richieste di “contributi” a fronte dell’affidamento di lavori pubblici da parte del comune di Pietravairano. Si torna in aula per il prossimo giungo quando potrebbe esserci la decisione dei giudici. Intanto l’altra parte del processo, quella principale, sembra essere giunta ad una fase avanzata tanto che, secondo alcune indiscrizioni, entro la fine di questo anno dovrebbe esserci la sentenza di primo grado.
Il caso “Longa Manus” – portato alla luce da un’inchiesta della guardia di Finanza di Piedimonte Matese – evidneziò un sistema molto semplice ma efficace di manipolazione degli appalti pubblici.

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un commento

  1. allora sono meglio gli assessori di oggi che sono senza responsabilità infatti hanno fatto il rimpasto e questo è l’unico comune in Italy che non ha quello hai lavori pubblici in compenso ce la commissioni grandi eventi che serve ha spendere i soldi che arriveranno dall’IMU pagata dai cittadini che si svegliano tutte le mattine ed hanno la sfortuna di andare a lavorare, come dovrebbero fare questa maniata di persone che si sono improvvisate politici e che non sanno amministrare neanche a casa sua il paese e’ senza acqua potabile anzi serve per innaffiare i giardini ma non per lavarsi le mani dopo una giornata di lavoro dove sta lo sviluppo promesso nel programma elettorali ci sono solo gli articoli sugli giornali e non gli viene nemmeno dato seguito come depuratore s. felice- incrocio via rivozzo- cimitero- a intanto si sta facendo un campo di bocce dietro il comune ci serviva proprio