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TEANO – Caso La Milza, riparte il processo. Un testimone scardina l’accusa contro l’imprenditore

teano. Riparte il processo a carico di La Milza.  Ieri, in  aula, a Carinola, sono stati ascoltati diversi testimoni. Alcuni non ricordavano bene l’accaduto. Determinante, invece, per l’economia del procedimento, qaunto riferito da un teste che ha raccontato di ricordare bene come un militare (intervenuto nell’operazio) colpiva diverse volte alla nuca l’imputato. Una testimonianza che sembra avvalorare la tesi della difesa che da sempre sostiene che la vera vittima dell’accaduto sarebbe l’attuale imputato. Si ritornerà in aula, esattamente, fra un anno per sentire gli atri testi.  Nando La Milza è accusato di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Durante l’ultima udienza, quella di alcuni mesi fa, sono stati ascoltati alcuni testimoni di accusa, un carabiniere e un vigile urbano; gli stessi agenti che secondo l’accusa subirono l’aggressione. Saranno una ventina le persone chiamate davanti ai giudici per raccontare quei fatti. Intanto, nell’udienza della scorsa estate, si registrò un primo importante successo della linea difensiva attuata dall’avvocato Gaetano La Milza: la parte offesa rinuncia alla costituzione di parte civile.  Un processo che lo stesso imputato vuole fare, in tempi rapidi,  per dimostrare le proprie ragioni e per fare emergere una serie di particolari che potrebbero ribaltare totalmente la vicenda.  Per fare questo la difesa dell’imputato ha presentato una lunghissima lista di testimoni e prodotto una corposa documentazine medica dalla quale risulterebbero tutte le pesanti lesioni subite dal proprio assistito. Del resto lo stesso difensore rifiutò il patteggiamento della pena lo scorso anno, subito dopo l’arresto dell’imputato. Un caso, quello di La Milza che è molto seguito in paese, con attenzione e costanza.  L’arresto di Nando La Milza avvenne a luglio di un anno fa con l’accusa di oltreggio e lesioni a pubblico ufficiale.  Si sarebbe scagliato contro i carabinieri della locale stazione e i vigili  urbani  sidicini mentre gli stessi stavano eseguendo un’azione nell’ambito di una indagine.  La Milza – che appartiene ad una famiglia molto conosciuta e stimata in città – avrebbe rivolto alcune “osservazioni offensive alle forze dell’ordine

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