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Mozzillo e Stanziale tra i relatori

CELLOLE – Le nuove generazioni a capo della ‘cosa pubblica’: cultura e società nell’incontro ‘Memoriae Manent’

CELLOLE (Matilde Crolla) – Il ‘Canticus Creaturarum’ di San Francesco di Assisi è sicuramente una delle forme più emblematiche nella letteratura italiana dell’amore per la natura e per il Creato. Questo il messaggio che ieri sera ha voluto lanciare ai presenti la professoressa Loredana Manfredi, tra i relatori dell’evento culturale ‘Memoriae Manent’, organizzato nella sala conferenze della biblioteca comunale di piazza Compasso a Cellole dal Centro Promozione Culturale ‘Sapere’. Una manifestazione dedicata alla letteratura, ma anche all’analisi sociologica ed antropologica della comunità cellolese in occasione della festività dedicata a San Francesco d’Assisi. Presenti tra gli altri il sindaco di Cellole, Angelo Barretta, il capogruppo del ‘Comitato civico cellolese’, Guido Di Leone ed il consigliere Rossella Cappabianca ed una delegazione di ‘Generazione Aurunca’. I lavori si sono aperti proprio con il benvenuto del professore Sigismondo Sorgente e della professoressa cellolese Loredana Manfredi che ha letto ai presenti i versi fondamentali del ‘Cantico delle Creature’ di San Francesco d’Assisi, spiegando i vari passaggi dell’opera ed il loro senso più profondo. Un’opera letteraria ancora attuale se si impara ad amare la natura, l’ambiente in cui viviamo ed a rispettarlo come fratello o sorella. Questo il messaggio di Manfredi in un contesto sociale e storico in cui Cellole, come gran parte del Paese, vive una fase molto delicata rispetto alla problematica ambientale e sociale. La parola è passata poi al professore Pasquale Stanziale, che ha spiegato come negli anni abbia portato avanti un’indagine antropologica di Cellole dalla quale sono emersi aspetti molto importanti che inevitabilmente condizionano il corso degli eventi storici e politici della realtà cellolese stessa. Tra questi il clientelismo, tipico dei paesi del sud Italia, o il familismo che portato all’ennesima potenza determina inevitabilmente una conseguenza negativa sulla società. “Il familismo si verifica lì dove il senso della famiglia va al di là della famiglia stessa- ha spiegato il professore Pasquale Stanziale- ed incide negativamente sulla società”. Un aspetto che è emerso dalla ricerca condotta fino agli anni 2000 è quello del ‘paternalismo’. “I personaggi politici ‘trombati’ in una competizione politica hanno diritto ad una consolazione attraverso un incarico”, ha spiegato Stanziale. Il professore si è soffermato anche su un altro elemento importante: la Democrazia Cristiana l’ha fatta da padrone nella società cellolese, lasciando il posto nel 2001 alla Casa delle Libertà per poi scomparire del tutto ogni forma partitica”. Stanziale ha puntato l’accento sull’evoluzione urbana di Cellole che cammina pari passo con quella sociale. Evoluzione che non ha ritrovato in Sessa Aurunca che pare sia rimasta  indietro rispetto a certi processi politico-sociali. Tutta la serata culturale è stata accompagnata dalle note di Johann Sebastian Bach eseguite dalla violinista Floriana Maria Knowles. Ad intervenire è stato poi il commercialista, Valerio Mozzillo, tra il parterre dei relatori. “È complicato parlare di possibile sviluppo facendo riferimento solo ad azioni di tipo economico. Prima di avviare attività che perseguano tale fine bisogna analizzare in quale condizione è la società in cui viviamo, lo stato di degrado in cui versa la pubblica amministrazione e quanto poco stimolati siano gli imprenditori a fare investimenti sul territorio- ha spiegato Mozzillo-. È chiaro che tale stato di cose non è solo cellolese, quanto piuttosto una condizione in cui versa l’intero Mezzogiorno e che affonda le sue radici nelle azioni, a nostro modo di vedere, sbagliate da parte dei Governi centrali che con i cosiddetti interventi “a pioggia” hanno determinato una sorta di deresponsabilizzazione delle classi dirigenti nostrane che non hanno utilizzato quel danaro per creare sviluppo quanto piuttosto per destinarlo ad altri obbiettivi’ più elettoralistici, determinando corruzione, clientela e sommerso, cose che hanno affossato la nostra economia. Quindi, prima di parlare di sviluppo abbiamo bisogno che si “normalizzi” la gestione della cosa pubblica, che nuove generazioni di amministratori riescano a sistemare l’ordinario prima di poter pensare ad azioni volte allo sviluppo, e facciano da traino agli imprenditori privati, perché è impensabile che, allo stato dell’arte, la rivoluzione culturale possa partire dal basso”, ha concluso Mozzillo. La serata è continuata affrontando ‘questioni di letteratura’ con il professore Francesco Gamigliano con ‘Amicizia, amore e morte nelle opere di Publius Vergilius Maro e Dante Alighieri’. Infine, è stata toccata anche l’arte con l’esposizione delle opere ‘Napoli racconta…Pulcinella’ di Giuseppe Imperatore.

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