Ultim'ora

ROCCAMONFINA – CASTANICOLTURA, IL 2016 E’ SENZA PRODUZIONE: CON QUALI CASTAGNE SI FARA’ LA SAGRA?

ROCCAMONFINA – Due dichiarazioni di calamità naturale negli ultimi anni (2012 e 2014) ed anche il 2016 sarà ricordato come annus horribilis per il settore castanicolo dell’intero vulcano di Roccamonfina, con un crollo della produzione intorno al 90%. In alcune zone quasi un azzeramento.  Sono dati forniti dall’associazione castanicoltori “Verde Collina” durante un convegno sul fenomeno del cinipide, insetto che sta flagellando interi boschi di castagna. Praticamente è la conferma che la produzione di castagna, quest’anno è inesistente. Allora un dubbio sorge spontaneo: quali castagne mangeranno i visitatori durante il mese di sagra? Magari dopo le casette venete ci saranno anche le castagne piemontesi?
Di cinipide ed altre malattie del castagno si è discusso a Roccamonfina in un confronto con i massimi esperti nazionali del settore, promosso dall’associazione di castanicoltori locali “Verde Collina”, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Comunità Montana “Monte Santa Croce”. Ai lavori (coordinati dal giornalista Ildebrando Caputi) hanno partecipato, tra gli altri, il direttore della Scuola di Agraria e Veterinaria dell’Università di Torino, Alberto Alma (entomologo di fama internazionale), il patologo vegetale Paolo Gonthier (Università di Torino), Antonio De Cristofaro, vice direttore dipartimento dell’Università del Molise, e Rita Parrillo del Centro Frutticoltura di Caserta. Nel dettagliato ed appassionato intervento (seguito fino a tarda ora da centinaia di residenti ed agricoltori del territorio) il prof. Alma ha evidenziato come grazie alla lotta biologica l’emergenza cinipide sia ormai sotto controllo nelle regioni del nord Italia, con castagneti che hanno ripreso vigore e si stanno avviando già da un paio di anni verso la piena produzione. “In Piemonte siamo partiti prima – ha sottolineato – e sono certo che nel giro di qualche anno arriveranno i risultati positivi anche per questo territorio. Bisogna solo avere pazienza ed aspettare il completamento del ciclo. Nel sopralluogo effettuato ho trovato diversi riscontri positivi che fanno ben sperare per il futuro. Attenzione però all’uso di pesticidi, perché potrebbero compromettere il lavoro effettuato ed allungare di conseguenza i tempi di ripresa”. Durante l’incontro un forte appello alle amministrazioni locali è arrivato dal presidente dell’associazione “Verde Collina”, Franco Di Pippo: “Bisogna fare squadra ed intervenire al più presto con adeguati sostegni. Il settore è in ginocchio, con danni per decine di milioni di euro”.

Guarda anche

TEANO – Appalti e corruzione nella sanità, Bove resta ai domiciliari

TEANO – Non cambia la misura cautelare imposta all’imprenditore teanese. Anche dopo l’interrogatorio di garanzia …