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L'avvocato Umberto Di Gennaro

FRANCOLISE – Furto, assolta governante: era stata accusa ingiustamente di aver rubato 30mila euro

FRANCOLISE  – I fatti sono avvenuti tra gennaio 2013 fino ad aprile 2013. La signora Giovanna Merenda, assistita dall’avvocato Umberto Di Gennaro, veniva assunta presso la casa della famiglia Abbate / Caricchia come collaboratrice domestica, in quanto le due persone erano anziane e avevano bisogno di assistenza. Il lavoro veniva svolto in modo giornaliero sotto il controllo della figlia dei due anziani coniugi. Per i primi due mesi la signora Abbate Marta figlia dei due coniugi provvedeva al pagamento del compenso alla signora Merenda, allorquando nel mese di marzo iniziò ad accampare delle scuse sottraendosi al pagamento di quanto dovuto alla Merenda, per poi culminare in un licenziamento denunciando la signora Merenda Giovanna per furto aggravato. La procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere sulla scorta della denuncia emetteva un decreto penale di condanna, alla quale la signora Merenda faceva opposizione in quanto si era professata innocente. A seguito di opposizione veniva fissata udienza per giudizio immediato dinanzi al giudice Bruno Joudioux. Durante l’istruttoria dibattimentale veniva fuori una serie di elementi che potevano far presumere che si potesse trattare di una denuncia strumentale, oltre alle mille contraddizioni in cui cadeva la querelante tale Abbate Marta, per poi culminare con una dichiarazione del militare all’epoca dei fatti in servizio presso la locale stazione dei carabinieri di Sant’Andre del Pizzone il quale riferiva che non vi erano prove a carico della Merenda per emettere un giudizio prognostico di colpevolezza. infatti il militare mostrava perplessità sulle prove fornite dalla querelante ed infatti in dibattimento ha espressamente affermato che le video riprese che aveva portato in caserma la sig.ra Abbate Marta avrebbero dovute essere visionate con strumentazioni di cui la caserma non era in possesso per verificare la fondatezza del video e che tra l’altro nelle indagini visto che la Merenda era accusata di un furto di 30.000,00 € bisognava fare un accertamento bancario sulla imputata e anche sulle persone offese che affermavano di avere in casa tale somma di denaro. Alla chiusura dell’istruttoria dibattimentale il P.M. chiedeva come condanna 8 mesi e 600,00 di multa, nel mentre l’avvocato Umberto Di Gennaro ricostruiva la vicenda evidenziando tutto ciò che era emerso dall’istruttoria con una serie di controesami anche di un certo spessore proprio per far emergere la verità. Nella girnata di ieri l’epilogo di quest’annosa vicenda conclusasi con un assoluzione dell’imputata, facendo così trionfare la verità e facendo riacquistare fiducia nella giustizia la sig.ra Merenda che sin dalle prime battute ha sempre sostenuto di essere innocente sottoponendosi ad un dibattimento invece di accettare un decreto penale di condanna dal quale lei non avrebbe avuto nessuna conseguenza.

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