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PIEDIMONTE MATESE – Rifiuti, “affare” da 7milioni di euro

piedimonte matese. Il municipio di Piedimonte Matese abbandona il Consorzio Unico dei Rifiuti. Indetta già gara per circa sette milioni di euro per cinque anni. Saranno salvaguardati i livelli occupazioni che garantiranno agli attuali operatori di operare anche con l’impresa che risulterà vincitrice dell’appalto. E’ questa l’idea che ha determinato la scelta del governo cittadino, guidato dal sindaco Vincenzo Cappello. Troppi i disservizi che da troppo tempo gravano sulla raccolta differenziata, continui disservizi non sono più tollerabili.  L’amministrazione di Piedimonte Matese  esce dal consorzio unico. Una iniziativa che probabilmente sarà seguita da numerosi altri comuni limitrofi.
Con questa decisione, il sindaco Cappello intende risolvere unproblema che da tempo crea disagi nella raccolta dei rifiuti dove, più volte, l’amministrazione si è sostituita al Consorzio per garantire la raccolta. Gestione dei rifiuti e bilanci comunali: la guardia di finanza indaga su 25 municipi compresi nell’area del Matese e dell’Alto Casertano. L’iniziativa parte dalla tenenza delle fiamme gialle di Piedimonte Matese e riguarda tutti i paesi che ricadono nella giurisdizione della stessa.  Gli inquirenti intendono conoscere i motivi che hanno determinato, in molti casi, la mancata erogazione di fondi al Consorzio per la gestione dei rifiuti. Il periodo interessato è quello che parte dal 2005 fino ad oggi.  Baia e Latina, Dragoni, Alvignano, Caiazzo, Piana Di Monte Verna, Alife, Sant’Angelo D’Alife, Gioia Sannitica,  Ruviano, Castel Campagnano, Vairano Patenora, Pietravaino, Raviscanina, Capriati al Volturno, Ciorlano, Ailano, Fontegreca, Gallo Matese, San Gregorio Matese, Castello Matese, Piedimonte Matese, San Potito Sannitico, Letino, Prata Sannita e Pratella sono i comuni – per ora – interessati dall’inchiesta. L’ipotesi di reato riguarda l’abuso d’ufficio e il falso in bilancio. Potrebbero essere coinvolti nell’azione delle fiamme gialle centinaia di amministratori, in pratica l’intero consiglio comunale di ogni singolo paese interessato dall’indagine  e gli organi di controlli come i revisori dei conti.  Tutti gli enti oggetto dell’inchiesta hanno ricevuto una richiesta, a firma del luogotenente Liliano Liberato, attraverso la quale dovranno fornire una serie di informazioni ed in particolar modo la copia dei documenti comprovanti l’appostamento in bilancio delle somme da elargire al consorzio e l’effettiva destinazione data alle somme apposte in bilancio e non corrisposte al consorzio.  La gran parte dei comuni dell’area matesina, caiatina e dell’Alto Casertano, sono fortemente indebitati verso il consorzio unico. Pochi i comuni – fra cui San Potito Sannitico e Piedimonte Matese – che, invece, sono in regola con il pagamento del servizio effettuato dal consorzio. L’indagine tende proprio a definire che fine abbiano fatto i soldi che i cittadini hanno regolarmente versato nelle casse del proprio comune attraverso la tassa dei rifiuti e che non sono stati mai corrisposti al consorzio.

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