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SESSA AURUNCA – Muore in un conflitto a fuoco, cerimonia in onore dell’eroe Marino Di Resta

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – L’eroe Marino Di Resta è e resterà sempre nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto e che hanno pianto la sua prematura scomparsa sul ‘campo di lavoro’. Sarà ricordato nella maniera ancora più appassionata e meritevole proprio in occasione del ventesimo anniversario della sua morte, il prossimo venerdì 16 settembre in piazza Generale Ionta nella frazione di Ponte di Sessa Aurunca, paesino ai piedi del vulcano spento di Roccamonfina, che gli diede i natali. E’ il suo amico di sempre nonché suo collega, il presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Cellole Pietro Lissa, anche lui pontese, a volerlo ricordare con una cerimonia pubblica alla quale prenderanno parte importanti autorità militari, politiche e religiose. La manifestazione avrà inizio alle ore 17,45 con l’arrivo della Fanfara del Decimo Regimento Carabinieri ‘Campania’, alle ore 18 l’arrivo delle autorità e di tutti gli invitati alla cerimonia. Alle ore 18,15 è prevista la celebrazione della Santa Messa officiata dal vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca, monsignor Orazio Francesco Piazza, ed infine alle ore 18,45 si svolgerà la cerimonia di chiusura con la deposizione della corona di fiori presso la lapide commemorativa. Il maresciallo dei carabinieri Marino Di Resta è morto a Pescara il 16 settembre del 1996 ed ha ricevuto la medaglia d’oro al valore militare (alla memoria). La motivazione dell’importante riconoscimento è spiegata così: “addetto al nucleo operativo di comando provinciale, rintracciati, unitamente ad altro militare, quattro malviventi armati che poco prima avevano rapinato un rappresentante di preziosi, pur consapevole della situazione di inferiorità, non esitava ad affrontarli per prevenirne la fuga. Notato il commilitone sul punto di essere proditoriamente sopraffatto, dando prova di generoso altruismo e sereno sprezzo del pericolo, usciva arditamente allo scoperto intimando ai malviventi di lasciare libero il collega. Investito da violenta azione di fuoco, replicava prontamente con l’arma in dotazione riuscendo a ferire tre malfattori prima di cadere esamine al suolo attinto da numerosi colpi. L’eroico comportamento consentiva di salvare la vita al commilitone e successivamente di pervenire all’identificazione ed alla cattura dei quattro malviventi, di recuperare la refurtiva, nonché di sequestrare numerose e munizioni. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere, spinto fino all’estremo sacrificio”.

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