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NAPOLI – Falsificano ticket ed intascano 35mila euro, arrestati per peculato due dipendenti dell’ospedale

NAPOLI – Questa mattina, in  esecuzione   di  un’ordinanza   di  custodia   cautelare   agli arresti  domiciliari  emessa  dal Giudice  per le Indagini  Preliminari  del Tribunale di  Napoli,   Ufficiali  di  PG  della  Guardia  di  Finanza   di Capri   hanno  tratto   in arresto,  con l’accusa  di peculato,  due dipendenti  della ASL  Napoli  1, D’Alterio Salvatore  e Marotta  Giuseppe,  in servizio  presso  l’ospedale  caprese  Capilupi. Nel  corso   della   medesima   operazione   sono   state   eseguite   perquisizioni domiciliari   presso   i  domicili   degli  indagati   e  presso   l’ufficio  pubblico   ove  i predetti  prestano  servizio.   E’ state  altresl  eseguito   un  sequestro   preventivo “per  equivalente”    finalizzato   alla  confisca   di  beni   nella  disponibilità    degli indagati,     fino     alla    concorrenza     del    danno     arrecato     alla    Pubblica amministrazione,   accertato,  allo stato, in complessivi  35.000 euro. Le    indagini,     coordinate      dalla     Sezione     Reati     contra     la     Pubblica Amministrazione   della  Procura  di Napoli,  han no consentito  di accertare  che i due indagati,  nella qualità  di addetti  all’Ufficio  riscossione  ticket  dell’ospedale Capilupi,  si sono  appropriati  indebitamente   di somme  di danaro  per un totale di  circa € 35.000,  versati  dai cittadini  che di volta  in volta  si avvalevano  delle prestazioni  sanitarie. I fatti  oggetto  dell’attività  sono  avvenuti  sempre  quando  la funzionaria  titolare dell’ufficio  riscossione  del ticket  risultava  assente. II  meccanismo   fraudolento    ideato  dai  due  indagati   -attraverso   il  quale  gli stessi  sono  riusciti  a sottrarre  i soldi  dalle  casse  dell’ospedale-   e consistito nella  falsificazione    di  una  delle  tre  ricevute   di  riscossione,    riservata   alla contabilità,  sulla quale i due provvedevano   a riportare,  a mano, dati anagrafici ed importi  difformi  da quelli  indicati  sulla  copia  della  corrispondente   ricevuta consegnata  all’utente. Mediante  il ricorso  al suddetto  artificio,  nel corso degli anni 2014 e 2015 i due dipendenti   hanno così sottratto  alle  casse  dell’Ospedale   importi  pari al 95% delle somme  corrisposte  dagli utenti.

 

 

 

 

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