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Teano – Festoso giubileo, Teano invasa dai giovani. il Vescovo: la chiesa ha bisogno dei vostri grandi sogni

Teano (Nicolina Moretta) – Ieri, per il giubileo dei giovani, Teano è stata invasa dai giovani. Arrivando con  l’automobile da Vairano Scalo, per entrare nella città, si doveva fare una fila di cinque chilometri. Giunti nella città ci si accorgeva che notevole era lo spiegamento delle forze dell’ordine, presenti per garantirne la sicurezza, mentre i ragazzi animavano le vie festosi. Piazza Duomo, sede della Cattedrale era quasi vuota, ma c’era Monsignor  Arturo Aiello ad attenderli e al lato della piazza la banda musicale. D’un tratto la piazza si è riempita dei ragazzi  della diocesi, partiti da cinque diversi punti di raccordo e che avevano fatto un lungo percorso a piedi per raggiungere la Cattedrale. Portavano con loro un grande crocifisso e tutto il loro entusiasmo. Dai gradini della Cattedrale il Vescovo li ha accolti dicendo: “Ben venuti nel cuore della diocesi”. Per conto dei giovani ha risposto il ragazzo Dario Pio Simone con le parole:” I giovani che sono qui convenuti  a piedi da più parti della diocesi, ti portano il volto giovane della chiesa …” E Roberta Iannulo:” Portiamo in questo nostro giubileo la freschezza e le incertezze della nostra giovinezza …” Oltrepassata la Porta Santa, la Cattedrale è stata gremita dai giovani. Il Vescovo nell’omelia ha rivolto loro l’invito di quattro diversi “Non abbiate paura”, così iniziando a dire:” Quando Paride – Santo protettore della diocesi – approdò a Teano, c’era una consuetudine, c’era un drago al quale ogni anno bisognava sacrificare una ragazza. Forse il drago rappresentava il signorotto del paese. Paride per prima cosa, prima di salvare la città, salva la ragazza. Mi chiedo se anche voi siete destinati a un “drago”, droga o ozio. Questa storia si ripropone anche adesso. Diciamo no al “drago”. La nostra libertà va sempre più assottigliandosi. Allora vi dico non abbiate paura dell’essere umani, non abbiate paura dell’umanità, della fragilità e non rilegatele nell’inconscio, perché la nostra fragilità è la nostra forza. Non abbiate paura della vergogna, perché voi non vi vergognate più. Non abbiate paura di arrossire carissimi figli, perché il Vescovo è un padre.  Beati voi che avete ancora questo velo del rossore, perché il rossore è un velo della verginità che riguarda sia i ragazzi che le ragazze. Non abbiate paura di essere cristiani. I giovani a volte hanno paura di Gesù che invece è la vostra ancora di salvezza, la speranza che Egli sostiene. Non abbiate paura dei sogni grandi, sognare in grande e fare grandi sogni. La chiesa ha bisogno di questi vostri grandi sogni. Non abbiate paura di sognare grande”. Durante la Santa Massa si è cantato e battuto le mani. Terminata la Celebrazione Eucaristica sono stati distribuiti dei braccialetti luminosi e palloncini fosforescenti che a luci spente hanno creato un effetto di magia. All’uscita della Cattedrale tutti i giovani hanno lasciato i palloncini che sono volati ad arricchire le luci delle stelle, portando con sé i sogni dei ragazzi.
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