CASSINO / SAN VITTORE – L’Emergenza nella raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Roma mostra bene quanto sia facile fare opposizioni e barricate senza proporre soluzioni alternative ai problemi. Così, improvvisamente, dopo la vittoria della 5Stelle Raggi nella sfida per il municipio capitolino, i grillini sembrano aver abbandonato le lotte contro inceneritori e altri impianti per la gestione dei rifiuti. Ora vogliono utilizzare a pieno regime gli impianti esistenti, chiaramente non a casa loro, ma in quella altrui. Porte sbarrate dall’Umbria, ma anche dal comune di Orvieto, e persino da Cassino e da San Vittore del Lazio. Nel day after dell’intervento di Virginia Raggi al consiglio comunale straordinario convocato a Roma per l’emergenza rifiuti, un coro di dinieghi sbarra la strada all’ipotesi prospettata dalla sindaca. “Stante i contratti in essere – aveva detto la prima cittadina all’Assemblea capitolina – si chiede priorità di conferimento rispetto a terzi che già conferiscono verso impianti Acea già esistenti (e cioè S. Vittore e Aprilia-Orvieto-Terni) incardinati sull’inderogabile principio comunitario di prossimità e validazione operativa del 51% di proprietà comunale”. Dura la reazione di Carlo Maria D’Alessandro, il sindaco eletto dal centrodestra a Cassino, in provincia di Frosinone, secondo il quale “l’emergenza rifiuti della Capitale non deve ricadere, per forza di cose, su altri territori come, ad esempio, il nostro: sono pronto, confrontarmi con i sindaci del territorio per mettere in campo tutte le azioni, anche le più estreme, necessarie ad impedire il conferimento di ulteriori rifiuti nel termovalorizzatore di Acea a San Vittore del Lazio“. Anche lo stesso primo cittadino di San Vittore, Nadia Bucci, chiude la porta ai rifiuti capitolini: “La sottoscritta – dice – è pronta a mettere in campo tutte le azioni necessarie, di concerto anche con gli altri sindaci del territorio, per far sì che per l’ennesima emergenza di Roma e per l’incompetenza politica del Movimento Cinque Stelle, a rimetterci siano ancora i cittadini del Lazio Meridionale”.
Insomma, le soluzioni miracolose non esistono: se ci sono i rifiuti servono gli impianti giuti per il loro trattamento e smaltimento. Non ci sono alternative. Ora incoiminciano a capirlo anche i 5 Stelle
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