Ultim'ora
Fiore Renzo D'Onofrio

CELLOLE – Baia Domizia e la sua storia, D’Onofrio: “Ci impegneremo per il rilancio”

CELLOLE (Matilde Crolla) – “Sono un giovane degli anni ’80. Ho vissuto nei racconti di mio padre e dei suoi amici, che mi parlavano di una Baia Domizia, ricca di artisti, di eventi, di classe. Mi parlavano di un Villaggio Svedese, ove ogni 15 giorni arrivavano bus pieni di gente del Nord, dai capelli dorati, come grano. Di donne splendide, in topless, quando da noi era peccato parlare con una donna. Mi parlavano di “Case d’asta” al centro di Baia Domizia, quando si battevano pezzi di antiquariato o quadri, tra gente elegante che apprezzava e capiva quanto si faceva”. Con queste parole il giovane consigliere comunale del ‘Comitato civico cellolese’, Fiore Renzo D’Onofrio, ricorda attraverso le memorie dei suoi cari quella che è stata Baia Domizia in passato, la perla del litorale domizio. “Mi parlavano di un Tony bar, ove i camerieri servivano in frak e guanti e parlavano tre lingue. Mi parlavano di uno Sporting Club, ove esisteva un campo di golf, pizzerie, sala giochi e discoteca. Mi parlavano di Catapano e di una sala di ristorazione, ove centinaia di svedesi mangiavano e si servivano. Mi parlavano di spazi verdi curati, di aiuole e rotonde (arrivate in altre parti di Italia, dopo 40 anni)- continua Fiore Renzo D’Onofrio-. Mi parlavano di Fred Bongusto che viveva al Giulivo e giocava a tennis con i ragazzi di Baia. Mi parlava di Gaetano Cerrito che con il suo Vittoria Club aveva portato Baia Domizia a concorrere con la Bussola. Mi parlava di Patty Pravo, Aznavour, Alan Dealon o degli artisti della Rai o dei calciatori del Napoli che passeggiavano per Baia Domizia e la domenica venivano in Chiesa a Cellole. Mi parlavano della Boutique di Josephine, alle arcate. Del centro del Cosida. Di Andreotti ospite all’Hotel della Baia. Di direttori d’orchestra, di attori, del glamour di una Baia Domizia, cui la Rai dedicava spazi. Di un’Arena dei Pini, ove Panatta, con Bertolucci e Nastase tiravano a rete e di sogni, programmi e delusioni”, spiega il giovane consigliere comunale. “Poi, mio padre ed i suoi amici mi parlavano di terremoto e di Zamberletti e di sfollati, che non erano terremotati e diventa muto ed i suoi amici diventano muti, quasi a sentirsi responsabili per qualcosa che avrebbero voluto fare o che andava fatto. Oggi, grazie a tanti amici che hanno creduto in me e che hanno voluto manifestarmi il loro affetto ed a persone che mi vogliono bene, mi trovo ad essere un amministratore e voglio ridare voce a mio padre ed a quanti, come lui, ricordano tempo migliori. Noi, Consiglieri del Comitato Civico, vogliamo ridare voce a Baia Domizia, vogliamo ridare luce a Baia Domizia e siamo disponibili, nel rispetto dei ruoli che l’elettore ha voluto assegnare, a sederci ad un tavolo, con gli amministratori di Cellole e di Sessa Aurunca, per lavorare ad un progetto di rilancio e di recupero della nostra grandezza. Perché un giorno voglio raccontare ai miei figli, il seguito di quella storia che non è finita. Una storia che non deve finire”, conclude D’Onofrio.

 

Guarda anche

CELLOLE / MONDRAGONE – 30enne travolto da un camion, è grave; trasferito a Napoli. Mezzo sequestrato

Cellole / Mondragone – I protagonisti della vicenda sono due giovani: Vincenzo, di 30 anni, …