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SANT’ANGELO D’ALIFE – Di Tommaso pensa ad allontanare Iannarelli dal Consiglio e tralascia questioni più urgenti e più serie. Intanto seduta rinviata a martedì prossimo

SANT’ANGELO D’ALIFE. Chi fa politica deve “farsi amare”.
L’unico fine dev’essere “dedicarsi al bene dei cittadini”: solo così “la politica
è profondamente nobilitata” e diventa “un’elevata forma di carità”. In
occasione del recente ‘Incontro mondiale delle famiglie’, tenutosi nella citta
ambrosiana, Papa Benedetto XVI rivolgeva un duro monito a chi occupa ruoli
pubblici. Parole rimaste tristemente inascoltate dai componenti della
maggioranza consiliare santangiolese. In primo luogo, dal sindaco Crescenzo Di
Tommaso, il quale porterà in consiglio comunale uno di quei
argomenti che non hanno nulla a che vedere con l’idea di una politica volta ad
offrire servizi alla cittadinanza e a risolvere i problemi della gente. Il
consiglio comunale di Sant’Angelo d’Alife dovrà, infatti, esprimersi in ordine
alla incompatibilità del consigliere di opposizione Domenico Iannarelli con la
carica da questi rivestita. Una carica direttamente conferitagli dal popolo. Le
mille facce di una politica intesa non come servizio da rendere ai cittadini,
ma come un ring su cui ci si combatte con colpi bassi e ripicche tornano a far
capolino nella più bieca delle manifestazioni possibili. In prima istanza –
giusto per chiarirlo -, non va dimenticato che esiste più di un dubbio circa la
presunta incompatibilità di Iannarelli. Ma proviamo a tralasciare pure questo
aspetto che sarà affrontato a tempo debito. Ce n’è uno ancora più grave. Una
maggioranza che si preoccupa di allontanare un amministratore dalle proprie funzioni
pubbliche e non si preoccupa – come dovrebbe – di pensare a questioni più serie
ed urgenti per la vita della comunità finisce per fornire un’ulteriore prova di
immaturità. E questo appare fuori discussione. Ci si affretta a portare in
assise temi inevitabilmente tesi ad alimentare odi e rancori; si inciampa
ancora una volta nel profondo solco scavato da quei politicanti improvvisati che
calpestano la più alta espressione della rappresentanza; ci si ostina a portare
avanti l’idea che chi la pensa diversamente sia solo un nemico da fare fuori a
tutti i costi. Ci si dimentica, contestualmente, di rispettare le promesse
elettorali e di fare gli interessi della collettività. Solo in quest’ottica si
spiega perché la banda Di Tommaso in questo periodo ha speso energie per
trovare un qualche cavillo che dimostrasse la reale incompatibilità di un
consigliere e non si è minimamente attivata per istituire una commissione
sismica locale. I cittadini cosa avrebbero preferito, avere o non avere
Iannarelli in consiglio o attendere pochissimo tempo per ottenere un’autorizzazione
per costruire? E i tecnici locali – ai quali tanto era stato promesso da Di
Tommaso & Co – cosa avrebbero preferito? E poi ancora, la gente – oserei dire
tutti i santangiolesi – avrebbero preferito che oggi si parlasse di Iannarelli
dentro o fuori dal consiglio o di Imu visto che in tutt’Italia gli amministratori hanno più o meno le idee già chiare? Una cosa è certa. Se le aliquote saranno le più alte, la colpa non ricadrà di sicuro su Iannarelli. Francesco Mantovani

 

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2 commenti

  1. Bell’articolo, “di rara fattezza”. In quanto al contenuto…ahimè è una triste realtà.

  2. cittadino libero

    Che fine vergognosa che abbiamo fatto. Politicamente siamo lo zimbello dell’ alto casertano grazie a quetse mezze cartucce di uomini che rappresentano la maggioranza. Un omino che non capisce neanche il significato della politica siamo stati capaci di renderlo sindaco ( siamo vergonosi !!! ), poi Caporaso, Pini, Vecchio, De Caprio, Giardullo, Pisaturo, D’ Aniello ma cosa c’era da aspettarsi, ignoranza allo stato puro e poi in un piccolo paese si sa quasi tutto di tutti compresi gli scheletri nell’armadio, roba che questi soggetti dovrebbero andare ad addrizzare le banane in Angola. ANDATE A CASA nessuno sentirà la vostra mancanza !!!