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VAIRANO PATENORA – Truffa all’Aci, la tenace difesa di Gazerro

vairano patenora. Si è difesa, tenacemente e con sicurezza Marlise Gazerro, ieri, durante l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, dottor De Chiara.
La titolare dell’agenzia di pratiche auto che aveva anche delega all’incasso delle tasse automobioistiche,  ha spiegato le sue ragioni escludendo di aver mai voluto truffare alcun cliente. Gazerro ha affidato la sua difesa all’avvocato Ernesto De Angelis

Un buco momentaneo
Secondo la versione fornita da Gazerro, l’ammanco è stato momentano tanto che nel tempo l’agenzia stava rimborsando tutti i clienti o comunque stava provvedendo al pagamento delle tasse dovute. Dopo il sequestro di alcuni documenti, però, avrebbe sostenuto l’indagata, tutto si sarebbe fermato perchè i documenti non erano più in suo possesso.

La rapina
Tutto sarebbe iniziato, avrebbe precisato Gazerro, da una rapina avventa alcuni anni fa quando alcuni malviventi, armati, entrano nell’agenzia e portano via circa 30mila euro. La somma rapinata non è mai stata coperta dall’assicurazione che l’Aci fornisce ad ogni sua agenzia. Sarebbe stato questo il motivo scatenante della vicenda.

Un buco da 250mila euro
In tanti, circa 400 clienti, si sono fidati rimettendoci i soldi. Il buco prodotto dall’attività posta in essere dalla titolare dell’agenzia, ammonterebbe a circa 250mila euro e sarebbe relativa agli ultimi tre anni.

La storia
Secondo l’accusa incassava i soldi per il pagamento del bollo auto ma non versava le somme alla regione.  Rilasciava ai clienti una semplice ricevuta  con la promessa che entro pochi giorni avrebbe dato loro  la certificazione giusta.  L’accusa è di peculato e truffa, poichè non solo non avrebbe pagato i bolli, ma avrebbe indotto i clienti a ritenersi al sicuro visto che erano certi dell’avvenuto pagamento. In tanti, circa 400 clienti, si sono fidati rimettendoci i soldi. Marlise Gazerro, consigliere comunale di minoranza nel comune di Tora e Piccilli. Questa è l’accusa formulata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che, ieri, ha disposto l‘arresto contro l’imprenditrice, collocandola agli arresti domiciliari. Ad eseguire l’ordinanza di fermo  sono stati i carabinieri della stazione di Vairano Scalo che hanno anche condotto l’inchiesta sul caso, raccogliendo le numerose denucne dei clienti truffati. Un’autentica marea umana che quotidianamente si recava in caserma per denunciare il reato subito. Secondo  le prime indagini condotte dai militari della compagnia di Capua.  Nei mesi scorsi ci fu il blitz della Guardia di Finanza di Piedimonte Matese, presso la sede di pratiche auto gestita da una signora di Tora e Piccilli, Marlise Gazerro 50enne, a Vairano Patenora. Secondo l’accusa scaturita a seguito di decine e decine di denunce, avrebbe trattenuto i soldi riscossi per i pagamenti dei bolli delle auto, non corrispondendoli alla Regione.  A seguito di ciò, tanti automobilisti provenienti dall’intera zona, hanno ricevuto oltre al danno anche la beffa, visto che sono stati raggiunti dalle famigerate cartelle esattoriali di Equitalia che contestavano appunto il mancato pagamento dei bolli. Secondo le indagini ancora in corso condotte su delega della Procura sammaritana, il cliente pagava quanto all’agenzia quanto dovuto per la tassa di circolazione e in cambio invece di ricevere il bollo quietanzato otteneva una ricevuta volante senza numeri di riferimento e, soprattutto non comprovante l’avvenuto pagamento. Il cliente in molti casi  andava via tranquillo, invece gli perveniva la cartella da parte di Equitalia con l’aggravio delle spese di mora e interessi.

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un commento

  1. Ha fatto piangere tanta povera gente ….in galera dovrebbe stare”…….