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CELLOLE – Sospensione del ‘Progetto spiaggiabili’, Cappabianca: l’utenza non è stata informata

CELLOLE (Matilde Crolla) – La sospensione del ‘Progetto Spiaggiabili’ per volontà dell’amministrazione comunale di Cellole, a causa dell’imminente scadenza del contratto con la cooperativa ‘Nestore’, continua a far parlare. A seguito delle dichiarazioni dell’assessore alle Politiche sociali, Antonietta Marchegiano (nella foto in alto), che nei giorni scorsi spiegava le ragioni della decisione, interviene nuovamente la sociologa e consigliere comunale del ‘Comitato civico cellolese’, Rossella Cappabianca (nella foto in basso). “Alla luce di quanto affermato dall’assessore Marchegiano vorrei non si perdesse il fulcro della questione. Mi dispiace che l’assessore parli di strumentalizzazione della vicenda- spiega Cappabianca-, visto che si tratta di un argomento molto delicato rispetto al quale nessuno intende fare strumentalizzazioni, ma solamente riportare il malcontento di un bacino di utenza molto ampio, che non rappresenta solamente i fruitori del Centro Insieme, ma anche di altre persone che negli anni passati hanno usufruito solamente del Progetto Spiaggiabili. Premettendo che non ho alcuna intenzione di entrare in polemica con l’assessore- continua la sociologa-, anzi sono disposta a collaborare qualora la Marchegiano lo ritenesse opportuno, vorrei solamente fare delle precisazioni. Non si può decidere di sospendere un servizio così importante, anche se per cause di forza maggiore, come in questo caso la scadenza del contratto con la cooperativa ‘Nestore’ che lo gestisce, senza aver prima interpellato tutta l’utenza che ne usufruiva. Il benessere degli utenti ed il loro bisogno rappresentano la priorità rispetto a tutto il resto. E’ impensabile- continua Rossella Cappabianca- prendere un provvedimento senza prima aver effettuato un’analisi tecnica. Quando si gestisce la cosa pubblica la valutazione di un servizio non va fatta sull’analisi di un presupposto personale. Ogni progetto richiede tre passaggi fondamentali che vanno in ordine: analisi del fabbisogno, azione e coordinamento con gli operatori e non tutto il contrario come fatto in questo caso. Prima di incontrare gli operatori e confrontarsi con loro credo che avrebbe dovuto parlare con i fruitori del servizio, con le loro famiglie, anche se i tempi erano ristretti. Insomma, coloro che beneficiavano del Progetto Spiaggiabili avrebbero dovuto sapere in tempi opportuni che il servizio rischiava la sospensione a causa della scadenza del contratto con la società. Ed invece molti sono caduti dalle nuvole. Per concludere, l’Ente pubblico avvisa l’utenza, si coordina con l’Ente e i gestori che a loro volta si coordinano con il personale, ossia gli operatori. Questo è l’iter da intraprendere per evitare di ritrovarsi con il malcontento dell’utenza completamente disinformata della sospensione di un servizio così utile”, conclude Cappabianca.

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