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PIETRAVAIRANO – Appalti e tangenti, parlano i finanzieri

pietravairano. Scandalo delle tangenti, sul banco dei testimoni il maresciallo che condusse le indagini. L’udienza di ieri non è bastata per concludere l’interrogatorio dell’uomo delle fiamme gialle di Piedimonte Matese. Il finaiere dovrà essere riascoltato il prossimo gingno quando toccherà ancora alla pubblica accusa interrogare il finanziere per avere riscontri sulle indiagini condotte.  Poi, sarà fissata un’altra udienza durante la quale il maresciallo della guardia di finanza di Piedimonte Matese sarà a disposziione delle difese degli imputati.  Il processo si snoda sui fatti  che circa due anni fa portano all’arresto dell’ex sindaco Dario Rotondo e di alcuni suoi assessori, tecnici e imprenditori. La Cassazione, inoltre, ha accolto anche il ricorso della Procura in merito alla posizione processuale dell’ex sindaco Dario Rotondo, dell’ex assessore Enzo Del Sesto e degli imprenditori Giovanni Zagaria e Gennaro Di Bello. Nei loro confronti la Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura, ha stabilito che il Gup dovrà rivalutare la precedente decisione – quella assunta circa un anno fa – con cui venivano scagionati da alcuni reati minori all’interno della stessa vicenda. Se il Gup, il prossimo luglio, deciderò per il rinvio a giudizio, allora la loro posizione processuale potrebbe appesantirsi. Lavori pubblici e tangenti, secondo la Procura e secondo i giudici del riesame che hanno confermato successivamente l’impianto accusatorio, nei confronti delle 29 persone indagate ci sono diverse accuse fra cui spicca l’ipotesi di reato per  “associazione a delinquere”, “concussione”, “corruzione”, “turbativa d’asta”, “truffa ai danni dello Stato”, “falso”, “abuso d’ufficio” e “incendio”. Secondo l’accusa  Rotondo e Del Sesto avevano messo in piedi un sistema per pilotare le gare d’appalto dell’ente in favore delle due ditte dell’Agro Aversano, Di Bello e Zagaria. L’imprenditore Cerbo, invece,   provvedeva a monetizzare le tangenti. I tecnici Panarello e Di Duca avrebbero favorito, dirigendo numerosi lavori, le ditte evitando alle stesse “problemi” con il comune.  Le indagini  sono scattate nel 2007 e hanno tratto origine da una denuncia di un imprenditore che, nel rappresentare fatti circostanziati aventi ad oggetto richieste di “contributi” a fronte dell’affidamento di lavori pubblici da parte del comune di Pietravairano. Si torna in aula per il prossimo giugno.

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