VAIRANO PATENORA / ISERNIA – Mediazione familiare, Zarone: servono nuovi protocolli

VAIRANO PATENORA / ISERNIA – Ieri (21 aprile) si è svolto presso il Tribunale di Isernia un incontro di studio aperto alla partecipazione dei Magistrati Ordinari, in tirocinio ed Onorari, organizzato dalla Struttura territoriale di formazione di Campobasso della Scuola Superiore della Magistratura avente ad oggetto la mediazione familiare.  Dopo un saluto introduttivo della Dott. ssa Federica ROSSI, Giudice del Tribunale di Isernia delegata alle procedure di separazione e divorzio, hanno svolto le loro relazioni l’ Avv. Fabrizio ZARONE, Giudice di Pace Coordinatore di Isernia e la Dott. ssa Federica ANZINI, Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Mediatori Familiari (A.I.Me.F.). Quest’ultima ha posto l’attenzione sull’istituto della mediazione familiare ed ha illustrato i contenuti del protocollo nella stessa circostanza sottoscritto tra la sua associazione ed il Presidente del Tribunale di Isernia. 
L’ Avv. Fabrizio ZARONE, già componente quale rappresentante dei Giudici di Pace del Consiglio Giudiziario della Corte di Appello di Campobasso e Presidente distrettuale per il Molise dell’Associazione Nazionale Giudici di Pace, ha svolto un’interessante relazione sul tema delle spese straordinarie affrontate dai coniugi separati o divorziati in favore dei figli. A conclusione del suo intervento l’Avv. Fabrizio ZARONE ha auspicato che un ulteriore protocollo tra i locali Tribunale e Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, sulla scorta di quelli stipulati recentemente tra vari Tribunali ed i rispettivi organismi forensi, tra cui quelli di Bergamo, Torino ed Udine, possa costituire un valido supporto per utenti ed operatori per dirimere e prevenire l’insorgere di controversie che talvolta intasano le aule dei Tribunali circa quali tra le varie spese straordinarie mediche, d’istruzione, sportive, etc., possano essere ritenute straordinarie o meno e quali tra esse necessitino di un preventivo accordo tra i coniugi prima di sostenerle e quali altre, invece, possano essere sostenute dal coniuge con collocazione prevalente  del figlio senza il preventivo assenso dell’altro coniuge.