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Sessa Aurunca – Controllo caldaie, Vernile interroga Di Costanzo

Sessa Aurunca – Controllo caldaie, Vernile interroga l’amministrazione provinciale. Il consigliere provinciale Basilio Vernile ha prodotto un’interrogazione al presidente della provincia di Caserta Angelo Di Costanzo sottolineando: “da più Frazioni del territorio del Comune di Sessa Aurunca, in questi giorni, stiamo raccogliendo da parte dei cittadini lamentele e perplessità riguardo ai controlli degli impianti termici domestici. Si tratta di controlli che la Provincia di Caserta ha affidato in appalto ad una società avente denominazione “Ati Sea Itambiente”, a sua volta coordinata dalla società Terra di Lavoro s.p.a. (società ad intero capitale pubblico, attualmente con socio unico che è l’Ente Provincia di Caserta), che è la beneficiaria dei bollettini con le sanzioni che in questi giorni hanno colpito molti cittadini di Sessa Aurunca”. Vernile continua evidenziando che per il controllo d’ufficio, è richiesto il pagamento di un onere di spesa da effettuarsi a mezzo bollettino di conto corrente, della modica cifra di € 61.00 (in alcuni casi, anche una sanzione di €. 30.50 per mancato controllo). “Infatti, nella missiva (recapitata solo ad alcuni), è riportato che “qualora la verifica non potesse essere effettuata per causa a Lei imputabile, essa verrà reiterata previo ulteriore preavviso con l’aggravio di un ulteriore addebito pari al 50% del rimborso spese dovute al controllo d’ufficio” – continua l’interrogazione – A riguardo, molti Comuni della provincia di Caserta si sono mossi, a tutela dei propri cittadini, invitando la Provincia di Caserta, nella persona del Presidente, “a porre fine a questi raggiri messi in atto dalla SEA che, sfruttando la buona fede dei cittadini, sta perpetrando immotivate irregolarità al solo motivo di trarre profitto” (cfr. Denuncia Modalità di Controllo delle Caldaie del Comune di Camigliano del 14/05/2015 disponibile sul portale del medesimo comune)”. Della questione, si è interessato anche il Codacons di Bellona, che ha messo in guardia i cittadini da quella che definiscono a tutti gli effetti una tassa illegittima. “Diversi amministratori locali, in passato, hanno denunciato che, in alcuni casi le richieste di pagamento non coincidono da quanto previsto all’allegato “A” del D.P.R. 74/2013, il quale prevede che il controllo degli impianti di potenza termica inferiore ai 100 Kw ed alimentati a gas, metano o a GPL, vada effettuato ogni quattro anni e non ogni due – si legge – Riscontrato che non sono previste ispezioni per impianti termici inferiore ai 10 Kw (art. 9 comma 2 DPR 74/2013). A margine dell’interrogazione Vernile chiede al presidente Di Costanzo: “Metodologie adottate dalla Società in questione e le norme che le Regolano; Elenco degli impianti termici domestici soggetti a verifica e costo degli stessi; Motivazione del ritardo nel controllare la rispondenza degli impianti in attuazione dell’art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10, e la conseguente applicazione delle sanzioni per mancato controllo da parte di chi doveva per tempo controllare”.

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