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SAN PIETRO INFINE – Salme da spostare e “antipatie” politiche, la lezione di Di Fonzo

SAN PIETRO INFINE (di Antonio Migliozzi)  – Abbiamo ricevuto in redazione questa lettera che pubblichiamo integralmente. La vicenda è relativa alla richiesta di un cittadino che intende spostare le salme dei genitori all’interno del cimitero comunale. Un richiesta disattesa da troppo tempo e che sembra svelare anche “ataviche” antipatie politiche.

Il documento:
“Si impara nel corso della propria esistenza e soprattutto individualmente, che quello in cui speravi da bambino/a può tramutarsi nel corso degli anni in una questione di chi fa cosa per conto di chi ed in quale contesto. Questa premessa introduce l’indignazione per i fatti che si sono verificati semplicemente presentando una richiesta, legittima, presso gli uffici del comune di San Pietro Infine. Il fatto risale al 12 gennaio 2015, come si evince dal protocollo di una mia richiesta per nome e per conto di mio padre e di mia zia, in cui chiedevano lo spostamento delle salme dei loro genitori, nonché i miei nonni, all’interno del cimitero stesso da due cappelle distinte presso due loculi. Tale richiesta non ha avuto mai nessuna risposta, nonostante le varie sollecitazioni da parte mia, sia presso gli uffici della casa comunale che telefonicamente parlando di volta in volta con vari esponenti dell’amministrazione. Ultima, una feroce conversazione telefonica con un amministratore di San Pietro infine iniziata male e finita peggio, dove mi si faceva notare che mio padre aveva da ridire sull’operato amministrativo e che io non dovevo permettermi di sindacare sul suo modo di amministrare poiché non comandavo nulla mentre il signore in questione si. Risposi che egli era, ed è l’amministratore di tutti i cittadini non solo dei simpatizzanti, ma ebbi solo la chiusura del telefono in faccia. Da quella data, che risale quasi ad un anno fa, non ho avuto l’onore di ricevere alcun risposta in riferimento alla richiesta del 12 gennaio 2015.  Oggi, 27 gennaio 2016, le salme dei miei nonni vengono finalmente messe a dimora, nei loculi 26,27 acquistati circa due anni fa dalla sorella di mio padre e per i quali io chiedevo venisse data l’autorizzazione per lo spostamento. Questo perché un mio cugino qualche mese fa, stanco del perseverare dell’amministrazione nelle sue lungaggini, ha deciso di occuparsene di persona, ed io gliene sono grata, perché finalmente abbiamo risolto questa amara questione. Il “foglio,” compilato appositamente, viene consegnato nella mattinata odierna in comune dal titolare dell’agenzia incaricata ed in possesso delle autorizzazioni previste dalla legge per effettuare tali lavori, che nella stessa giornata viene autorizzata a procedere. Tempestivi non c’è che dire …Così nel silenzioso cimitero assisto ai lavori e sento aumentare in me un tale senso di amarezza e di delusione mentre le due bare mi passano davanti,percorrendo di nuovo la via verso un nuovo posto in cui riposare, l’uno sopra l’altra, in una terra che li ha visti nascere,crescere e concludere la loro umile esistenza. Mentre tra i vivi: chi fa cosa? E per conto di chi? Né io né mio padre, è bastato questo!!!! La mia richiesta del 12 gennaio 2015 rimarrà senza risposta ma io non rimango certo senza parole, ma non pongo nessuna domanda perché ho la risposta, spero solo che prima di compiere l’ultimo viaggio ognuno di noi possa avere il tempo di rimediare ai propri sbagli. L’uomo intelligente è quello che sa riconoscere i propri errori e per farlo ci vuole coraggio”. (Mara Di Fonzo)

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