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MARZANO APPIO / TEANO – Tecnologia e relegione, il vescovo Aiello: mai avuto un telefonino

Marzano Appio / Teano (di Nicolina Moretta) –  Mi trovo nel Teatro del Convento di San Sebastiano in Grorottola a Marzano Appio e la sala teatrale è gremita di persone. Sono seduta in seconda fila, dietro a Monsignor Arturo Aiello, Vescovo della nostra diocesi Teano-Calvi. Lo spettacolo ancora non è iniziato e io ho acceso inavvertitamente la torcia del mio telefonino, non so spegnerla e così c’è tutto il tempo di fare un piccolo siparietto con Monsignor Aiello. Pur non conoscendolo di persona, gli chiedo:- Monsignore lei è tecnologico? Guarda me e il mio telefonino e mi risponde con la massima serenità e spontaneità:  “Mai posseduto un telefonino“. Lo guardo perplessa ed egli aggiunge: “E’ la pura verità”. Poche battute è ho scoperto che la nostra diocesi ha un Vescovo che non ha mai avuto un telefonino, ma che egli è un Monsignore di profonda cultura è risaputo ai più e non solo a chi frequenta i suoi incontri culturali e di fede, “Piccoli Passi”. Così come non è un caso che don Vitaliano Mandara nel presentare la rappresentazione teatrale “Ricordami di amarti”, una delle opere che rientrano nel programma del “Festival Teatri Anima”, dice proprio che il Festival Teatri Anima è un’idea del Vescovo Aiello e continua: “Un nuovo modo di trasmettere la fede, in questo tempo dove spesso si fa un po’ di confusione con le emozioni e i sentimenti, senza farsi fossilizzare dal passato, nulla può essere più utile del teatro“. L’autore della rappresentazione, Crescenzo Autieri, racconta la visione dell’amore ingenuo, di bambino. Riscopre attraverso il teatro un senso nuovo dell’amore. Pirandello in una delle sue novelle dice: “Ciò che conosciamo di noi è solo una parte di quello che siamo a nostra insaputa” Ed è calandoci nei personaggi del teatro che si può trovare quella parte di noi a noi oscura. Così conclude don Vitaliano. Scoscia l’applauso, si apre il sipario, le luci sono fioche, i personaggi sulla scena quasi sembrano ombre e inizia il viaggio introspettivo dentro di noi.

 

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un commento

  1. oggi un cellulare non è ricchezza. Sono ben altre le ricchezze, di Questi, che fanno vergognare il Padreterno