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FORMICOLA / PIETRAMELARA – Casillo ignora Cantone e si “autoliquida” 16mila euro. Ai collaboratori solo 911 euro

FORMICOLA / PIETRAMELARA – Comunità Montana del Monte Maggiore, Casillo ignora il richiamo dell’anticorruzione di Cantone e incassa, autoliquidandosi, la somma di oltre 16mila euro. Buone feste anche per i suoi collaboratori che però devono accontentarsi di appena 911 euro. All’albo pretorio on line dell’ente montano si apprende che con determina n. 189 del 22/12/2015 il RUP Giovanni Casillo in relazione ai “Lavori di completamento e miglioramento del sistema viario di collegamento tra il versante nord ed il versante sud del territorio della Comunità Montana” ha proceduto alla LIQUIDAZIONE INCENTIVAZIONE ai sensi dell’art. 67 Reg. Ord. Uff. e Servizi (art.92 Codice Appalti), come segue:

  1. Liquidare a favore del Responsabile dell’Area Tecnica Dr Agr. Giovanni Casillo, per le funzioni svolte in conseguenza dell’incarico disposto con la delibera di G.E. n. 01 del 10.01.2014, ai sensi dell’art. 67 del Regolamento Ord. Uff. e Servizi (art.92 Codice Appalti) allegato alla Delibera di G.E. n.11 del 3.5.2001, la somma di Euro 16.352,49;
  2. Liquidare a favore dei Sigg: Giuseppe Iadeluca, Pietro De Pascale, Vincenzo Cutillo e Giuseppina Altieri, per le funzioni di collaboratori ai sensi dell’art. 67 del Regolamento Ord. Uff. e Servizi (art.92 Codice Appalti) allegato alla Delibera di G.E. n.11 del 3.5.2001, la somma di Euro 3.647,51 divisa per Euro 911,88 procapite;

Eppure nella segnalazione inviata all’ANAC, a firma dell’ing. Giovanni PALUMBO, sulla quale si attende pronuncia definitiva e al momento si segnala la violazione da parte della comunità di diversi punti sostanziali della procedura di gara e degli affidamenti, era illustrato con dovizia di particolare l’impossibilità per contrarietà legge di tale procedura.  Premesso che nella segnalazione è ben precisato che l’art. 92 (comma 5 e 6) D.lgs 163/2006, richiamato a fondamento della procedura di liquidazione, è stato soppresso con l’art. 13 del D.L. 90/2014, convertito in legge con la legge n. 114/2014, tanto che l’incentivo non poteva essere liquidato; inoltre la ripartizione è avvenuta ad insindacabile discrezionalità e giudizio del dott. Agr Giovanni Casillo, visto che l’ente neppure dispone di un regolamento frutto di contrattazione decentrata.  Alla luce di tutto questo ci chiediamo quali siano le ragioni di questa condotta amministrativa, ma la definizione della faccenda spetterà all’autorità competente cui l’ingegnere si è rivolto.

ECCO IL DOCUMENTO
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5 commenti

  1. Pietramelarese Doc

    SENZA SPERANZA, neppure l’ANAC li ferma! Quando si commettono queste gravi violazioni, l’unica spiegazione è questa ….

  2. Bravo Giovanni continua così, non mollare, non possono farla franca, questa storia deve finire…..

  3. Come potrebbero difendersi, quale avvocato ne sarebbe capace? chi mai avrebbe suggerito di liquidarsi o per meglio dire di autoliquidarsi gli incentivi e ripartirli in assenza di un supporto regolamentare frutto della contrattazione decentrata.
    L’ ente quindi è manchevole del regolamento per l’accantonamento e ripartizione dell’incentivo ex art. 92 comma 5 e 6, per cui anche le ripartizioni degli incentivi avvenute a partire dal 2006 ad oggi sono avvenute secondo le stesse modalità appena descritte è cioè in difformità alla normativa. Così come si legge in determina la liquidazione degli incentivi è basata sull’art. 67 del regolamento degli uffici e dei servizi dell’ente, ma questo norma non riguarda incentivi. Il regolamento richiamato peraltro è stato adottato con delibera di Giunta dell’ente n.11/2001 molto tempo prima dell’entrata in vigore del D.Lgs 163/2006. norme abrogate , norme pregresse , una babele, una arrampicata sugli specchi.
    I funzionari pubblici pensano e credono che i cittadini sono distratti, non è così. Oggi per fortuna il cittadino si informa, legge, chiede, tanti si interessano di come sono spesi i soldi pubblici, visto che si tratta di soldi cacciati dalle loro tasche.

  4. La lettera dell’ANAC impone una riflessione, e cioè che da sola non può fare nulla. Per cui il consiglio è di ricorrere da subito alle autorità giudiziarie, senza attendere inutili risposte da chi non ha il potere di impedire che tutto ciò accada.

  5. Una generazione di dirigenti da mandare al “macello”, questo è quello che troviamo negli uffici pubblici. Uomini capaci solo di pensare al denaro da autoliquidarsi..Viva uomini come Giovanni Palumbo..