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ALIFE – Biodigestore, le foto inchiodano la Commissione Paesaggio: la “sentenza” era già scritta (da altri). E’ questione di “lunghezza”

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ALIFE – Il progetto del biodigestore di Alife prevede delle costruzioni architettonicamente pregevoli. Non certo anonimi capannoni grigi come spesso si usano nelle aree industriali. Un tocco di buon gusto che, sicuramente, sembra essere un raggio di sole in una zona che di paesaggistico sembra avere veramente poco. Le foto che pubblichiamo sono le stesse che la commissione paesaggio del comune id Alife ha visionato e bocciato. Perché? Possibile sia stata solo una questione di “lunghezza”, riferita alle canne fumarie troppo alte?
Eppure una commissione paesaggio non dovrebbe entrare nel merito di altre vicende (tipo impatto ambientale, pericolosità e altre cose del genere) semplicemente perché non è di sua pertinenza.
Nonostante tutto la commissione paesaggio del comune di Alife ha bocciato il progetto del biodigestore. E’ stata, probabilmente, una “sentenza” già scritta. Da altri, suggeriscono i soliti maligni.
Pare, insistono le malelingue, che un componente della commissione (forse una donna) sia arrivata in riunione con un mazzetto di fogli (appunto, una sentenza già scritta).
Pretendeva che tutti gli altri sottoscrivessero, semplicemente, quanto da lei “predeterminato”. Le cose, poi, alla fine, non sono andate proprio così. Nella sostanza tutti hanno espresso parere sfavorevole all’impianto, ma con motivazioni diverse, come ad esempio quelle espresse dal presidente della stessa commissione, Piero Montone, e da Pasquale Altieri. Tutti gli altri si sono “allineati” con quanto “preconfezionato”.
Ma chi avrebbe preparato quel testo? La commissione ha deliberato in piena autonomia? Può davvero agire serenamente una commissione nominata dalla politica? Quindi, possono, i componenti di una commissione comunale, scegliere una linea diversa da quella seguita dai politici che li hanno nominati?

Ecco i motivi del “NO”
“Ritenuto che il Comune possa legittimamente consultare la Commissione locale per il paesaggio (quale organo tecnico) anche sulle questioni più specificamente attinenti alla conformità urbanistica delle opere con il P.R.G.; sia il P.R.G. che il P.T.P. sono strumenti finalizzati alla valorizzazione ed al corretto uso del territorio;
in particolare, come già osservato dalla giurisprudenza (crf Consiglio di stato sez IV 8 luglio 2013, n. 3606) il potere di pianificazione urbanistica che si esprime con l’adozione del P R G. non è funzionale solo all’interesse pubblico all’ordinato sviluppo edilizio del territorio in considerazione delle diverse tipologie di edificazione distinte per finalità (civile abitazione, uffici pubblici, opifici industriali e artigianali, età), ma esso è funzionalmente rivolto alla realizzazione contemperata di una pluralità di interessi pubblici, che trovano il proprio fondamento in valori costituzionalmente garantiti, tra i quali indiscutibilmente rientra quello della tutela del paesaggio in attuazione dell’art 9 della Costituzione.
L’intervento in questione collide, altresì, con l’art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004 secondo il quale i soggetti richiedenti l’autorizzazione paesaggistica devono essere “/ proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili ed aree di interesse paesaggistico, tutelati dalla legge…’ e in base alla documentazione presentata non si evince nè la proprietà né il possesso né la detenzione del bene oggetto di tutela. L’intervento in questione collide, altresì, con il vigente P.R.G. nella misura in cui all’art 24 delle Norme di Attuazione vieta “l’insediamento di industrie nocive di qualsiasi genere e natura” nelle zone per insediamenti industriali.
Tanto premesso, considerato, rilevato e ritenuto in ordine alla pratica in oggetto questi componenti della commissione esprimono PARERE NEGATIVO Per le motivazioni innanzi esposte
Il Componente della Commissione Altieri Pasquale dichiara: visti gli atti progettuali prodotti si evidenzia una discordanza tra quello dichiarato nella relazione Paesaggistica e quello riportato graficamente nella tavola dei prospetti in riferimento alle altezze dei volumi tecnici. In riferimento all’art. 19 delle Norme del P.T.P. negli interventi ammissibili, le volumetrie tecniche silos, serbatoi, canne fumarie, impianti di produzione di energia alternativa eolica o solare potranno raggiungere l’altezza massima di mt. 10,00; invece nella tavola grafica prodotta, dette altezze superano di gran lunga quella consentita. Per quanto innanzi esposto si esprime PARERE NON FAVOREVOLE.
Il Presidente viste le argomentazioni di cui sopra, ritenute le stesse non condivisibili, considerato che il progetto in parola evidenzia delle discrepanze tra i grafici e le relazioni illustrative relativamente alle altezze di alcune strutture tecniche (camini, canne fumarie, condotti di uscita, guardie idrauliche ecc.) anche se ben si inserisce nel contesto industriale preesistente esprime PARERE NON FAVOREVOLE. La Commissione pertanto alla luce delle diverse argomentazioni addotte sia dai Componenti che dal Presidente esprime PARERE NON FAVOREVOLE

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2 commenti

  1. E c’è bisogno di impiantare un abominevole e sovradimensionato biodigestore per realizzare qualche strutturina pregevole dal punto di vista architettonico? Cementare e impermeabilizzare quei suoli vergini è un intervento di gran pregio paesaggistico?
    Quelle sagome che passeggiano lungo il viale e si rilassano sulle panchine forse non sono dotate di apparato respiratorio: sfido che a progetto avvenuto sia presente qualcuno lì a godersi i buoni odori della biodigestione!
    Cosa si può recepire dall’articolo?
    1. Manca una planimetria di progetto con indicazione della localizzazione delle immagini riportate (le didascalie male non fanno).
    2. ..Pare…che fosse una donna…di malelingua…arrivata con un mazzo di fiori preconfezionato…
    QUESTE ALLUSIONI LASCIANO IL TEMPO CHE TROVANO
    3 Piuttosto sarebbe stato interessato leggere l’intero documento dei pareri e non quello stralcietto riportato da cui non si evince quali siano state le motivazioni del NO

    Il fatto è che c’è gente che è stanca degli abusi, spuntati come funghi negli anni addietro, e diventati esche per quelli grossi e sproporzionati come questo.
    Tanto non si deve posare la prima pietra per esso quanto la si deve gettare sopra i piccoli abusi che si sono fatti beffa delle norme attuative del PRG, delle restrizioni paesaggistiche, architettoniche, rischio frane e alluvioni…della vocazione del territorio.
    Fino a quando continueranno a perpetuare questi abusi, attireranno mostri come questo biodigestore (finanziato con i fondi europeri e nazionali, anche in fase di funzionamento): e allora, ABBATTETELI, DEMOLITELI
    E una volta e per tutte, si facciano da parte coloro che sono stati responsabili, dalla committenza alle figure tecnico-amministrative: le colpe non vengono mai da lontano, ma riconoscerle e non essere recidivi sarebbe d’obbligo.
    Ing. Civile e Ambientale
    di sana e robusta costituzione fisica e morale.

  2. Carmen Cipollone

    E’ da qualche giorno che si sta conversando sull’argomento Biogestore di Alife nella pagina del Parco del Matese, con i vari attivisti del No.Uno di essi ha anche pubblicato la comunicazione della soprintendenza di aver ricevuto e protocollato il No della commissione del paesaggio di Alife al progetto del Bigestore della General Construnction. Ora, a essere sincera, essendoci il no di una commissione paesaggio, presumendola formata da personale qualificato e con competenze e professionalità specifiche del settore, pensavo che il bigestore aliFano fosse il mostro dipinto dagli attivisti, i cui toni sono davvero forti, molto agitati sulla questione bigestore ma non sullo smaltimento illecito di rifiuti nella loro terra..è notizia di oggi di un uomo sorpreso a gettare pneumatici e non me ne vorrà paesenews essendo di un altro giornale! Ma nessuno sbraita, nessuno dei pacifisti si allarma, e questa incoerenza lascia, una profana come me, piuttosto sbandati. Se ci si preoccupa dell’ambiente, si sbraita in un caso e nell’altro, oppure no? forse sbaglio? e con questi pacifisti ambientalisti a modo loro, devo pensare a questo punto, mi sono peraltro attardata in sfottò neanche pertinenti…. COMUNQUE SIGNORI!!!!!!! ORA, DOPO UNA GIORNATA DI LAVORO, E QUINDI CON STANCHEZZA, LEGGO QUESTO ARTICOLO E PENSO ” FORSE NON HO BEN CAPITO!!!! VISTA L’ORA, LE ENERGIE E QUANT’ALTRO…ALLORA LO RILEGGO… E CHE DIRE ???? SONO MERAVIGLIATA, INCREDULA, NEL LEGGERE CHE I MOTIVI DEL NO SONO DELLE CANNE FUMARIE PIU’ ALTE. VEDENDO LE IMMAGINI DELL’EVENTUALE IMPIANTO, SINCERAMENTE,SE DOBBIAMO PARLARE DI PAESAGGIO, MI SEMBRA PERFETTO E ANCHE PIU’ BELLO, ESTERIORMENTE, DI TANTE SCUOLE DOVE I NOSTRI FIGLI TRASCORRONO BUONA PARTE DELLA LORO GIORNATA. CONSIDERANDO CHE IL CORRETTO SMALTIMENTO DELL’UMIDO E’ UN’ESIGENZA PRIMA CHE UN DOVERE, SE IL NO ALL’IMPIANTO DIPENDE DALL’ALTEZZA DELLE CANNE FUMARIE, CHE E’ UN FATTO COME DIRE….FORSE IRRISORIO, ALLORA PERCHE’ LA COMMISSIONE PAESAGGIO NON HA INVIATO UNA NOTA, UNA COMUNICAZIONE CHE NE SO, ALLA SOCIETA’ CHE HA FATTO LA PROPOSTA, PER CREARE UNO SCAMBIO DI INFORMAZIONI, UN DIALOGO, PER CREARE SE POSSIBILE LE CONDIZIONI PER ELIMINARE IL PROBLEMA, CIOE’ QUALCHE METRO IN PIU’ DI CANNE FUMARIE??????MA SCUSATE MI SEMBRA IL MINIMO!!!!! PERCHE’ NON E’ STATO FATTO????? ABBIATE PAZIENZA MA E’ ALLUCINANTE..
    PUR NON ESSENDO DI ALIFE-PIEDIMONTE, HO A CUORE LA TUTELA DEL TERRITORIO E HO A CUORE LA SALUTE DELLA GENTE, DI NOI TUTTI, IN UN PERIODO DIFFICILE DOVE LA NOSTRA SALUTE E’ MESSA IN SERIO PERICOLO DAL MALEDETTO SMALTIMENTO ILLECITO DEI RIFIUTI. NOI TUTTI ABBIAMO DIRITTO ALLA SALUTE ED E’ DOVERE MORALE E POI ISTITUZIONALE DI CHI AMMINISTRA UN COMUNE ASSICURARLO E ABBATTERE LO SMALTIMENTO ILLECITO A FAVORE DI STRUTTURE CONTROLLATE DOVE FARE LO SMALTIMENTO, PERCHE’, COMUNQUE SI “DEVE” FARE, O IN UN MODO O NELL’ALTRO, NON SI SCAPPA! LA TUTELA DELLA NOSTRA SALUTE PUO’ AVVENIRE SOLO NELLA LEGALITA’ .