TEANO – Omicidio Mollicone, l’impronta digitale sul nastro adesivo è di una donna

TEANO – Sarebbe di  una donna l’impronta digitale lasciata sul nastro adesivo utilizzato per fissare il sacchetto di plasdtica sulla testa della povera Serena Mollicone. L’indiscrezione è trapelata nei giorni scorsi e secondo al cune voci sarebbe fondata su dati certi. Se ci sarà la conferma a questa indiscrezione, allora, potrebbe essere stata anche una donna a partecipare al delitto della 18enne di Arce. Magari la donna sarebbe intervenuta in un secondo momento, durante l’occultamento del cadavere.

Dna e impronte digitali
Il professor Novelli dell’Università di Tor Vergata  si Roma, ha individuato e potuto definire due Dna. Uno lasciato  su una gamba della vittima, l’altro sulla maglietta. Si tratterebbe, secondo alcune indiscrezioni, di Dna maschili. L’impronta digitale, invece, sarebbe quella lasciata sul nastro adesivo utilizzato per fissare il sacchetto di plastica sulla testa della giovane. Delle sei persone indagate solo una, finora, ha accolto la richiesta della Procura sottoponendosi al prelievo per definire il Dna e compararlo con quello ritrovato sul corpo della vittima. Solo il carabiniere Suprano si è sottoposto al test, tutti gli altri hanno colto un cavillo legale per evitare, almeno per ora, il test.
Ora la Procura potrebbe disporre nuove consulenze per obbligare quindi i tre indagati ad eseguire i test per la comparazione del Dna.
La serenità del padre
“L’assassino e i suoi complici hanno le ore contate. Farebbero m eglio a costituirsi ai magistrati”. Sono parole di Guglielmo Mollicone, il padre di Serena che dopo oltre dieci anni da quel terribile delitto si sente vicinissimo alla verità.
Tre dei sei indagati sono di Teano, praticamente una intera famiglia è coinvolta nell’indagine.
L’ex maresciallo dei carabinieri – comandate, all’epoca dei fatti,  della stazione di Arce -Franco Mottola, sua moglie e il figlio Marco.
Dopo oltre 10 anni dalla morte di Serena Mollicone, trovata morta in un bosco ad Arce il primo giugno 2001, due giorni dopo la sua scomparsa, le indagini sul suo omicidio giungono a una svolta: gli inquirenti hanno infatti trovato 15 tracce biologiche, probabilmente dell’assassino (o degli assassini) sugli abiti della 18enne. P
er la morte di Serena Mollicone sono al momento sospettate sei persone: l’ex fidanzato Michele Fioretti, la madre del ragazzo Rosina Partigianoni, l’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola e sua moglie, il figlio Marco e un altro carabiniere Francesco Suprano.
Il ritrovamento di tracce biologiche sui vestiti di Serena permetterebbe quindi ora il confronto con il Dna dei sei indagati. Per gli inquirenti alla base dell’omicidio potrebbe esserci un traffico di stupefacenti e la gelosia

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