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VITULAZIO – Calunnia, condannato l’ex direttore del Consorzio Rifiuti e un consigliere comunale

VITULAZIO – L’ex Direttore Generale dei Consorzio dei Rifiuti Scialdone e il consigliere comunale Alessandro Parillo condannati per calunnia¬li noto manager dei rifiuti casertani, Dr. Scialdone Antonio, ex direttore Generale del Consorzio di’ Bacino delle Province di Napoli e Caserta, al centro di numerose vicende politiche e giudiziarie, e il consigliere comunale di Vitulazio Alessandro Parillo, sono stati condannati dal GUP Amodeo del Tribunale di S. Maria  il primo alla pena di tre anni e mesi due di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per anni cinque in quanto già gravato da precedenti specifici, mentre il secondo ad anni due di reclusione per il reato di calunnia aggravata. Entrambi hanno scelto di celebrare il processo con rito abbreviato. I fatti risalgono al mese di giugno del 2010 quando Morcone Angelo e Montanaro Giorgio nella Piazza principale di Vitulazio chiedevano a Scialdòne e Parillo dì essere retribuiti per il lavoro di attacchinaggio di manifesti effettuato in occasione della campagna elettorale per le elezioni regionali del 2010 quando   Pontìllo Michela, moglie dello Scialdone, era candidata alla carica di consigliere regionale per i affermazione elettorale. Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato condizionato all’escussione di un testimone della difesa,  Di Lillo Mario, carabiniere in pensione. Il Pubblico Ministero pur avendo chiesto la condanna per lo Scialdone a due anni di reclusione e per il Parillo ad un anno, il Gup ha ritenuto che in considerazione della gravità dei fatti di applicare una pena più severa. ■Dopo un acceso confronto il consigliere Parillo Alessandro e il direttore Scialdone denunciavano l’episodio come tentativo di estorsione, su disposizione del Pubblico Ministero, arrivava l’arresto di Montanaro e Morcone per il reato di tentata estorsione aggravata. Dopo l’udienza di convalida i due, difesi dall’avvocato Raffaele Russo, guadagnavano la libertà in quanto il GIP non riteneva sussistere il reato di tentata estorsione e rimetteva gli atti alla Procura. All’esito delle indagini nei confronti di Montanaro Giorgio, difeso dall’aw. Raffaele Russo e di Morcone Angelo, difeso dall’aw. Emilio Russo veniva chiesto il rinvio a giudizio per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, mentre nei confronti di Parillo Alessandro e del direttore Scialdone Antonio, difesi dall’aw. Pietro Romano, veniva chiesto il rinvio a giudizio per il reato di calunnia aggravata. All’esito dell’udienza preliminare Montanaro e Morcone sono stati rinviati a giudizio per esercizio arbitrario delle proprie ragioni davanti al Giudice Monocratico. Il fatto, a causa dello strano arresto di due onesti cittadini, destò molto scalpore in paese in quanto i due malcapitati sono persone molto pacifiche e tranquille e non aduse a commettere atti criminali. Infatti i due malcapitati restavano ospiti delle patri galere per tre giorni a causa della ingiusta denuncia di Scialdone e Parillo. Il Giudice ha anche riconosciuto alle parti offese il risarcimento dei danni e una provvisionale di €uro 4,000,00 ciascuno riconoscendogli anche il pagamento delle spese processuali.

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