Piedimonte Matese – Vende droga ad un suo amico, sotto processo

piedimonte matese. Spaccio di droga, 30enne della frazione Sepicciano finisce a giudizio. Gianluca Sapone – originario di Raviscanina, ma residente nella comunità pedemontana – proponendo ad Angelo Bocchino, conosciuto come assuntore di stupefacenti, l’acquisto di una dose di eroina, cedeva a quest’ultimo, per la somma di 35 euro, una singola dose di sostanza stupefacente del tipo eroina idrossilata – idonea ad essere fumata -.

La stessa, all’atto dell’assunzione endovena, cagionava a Bocchino un malore che lo costringeva ad un velocissimo ricovero presso la struttura ospedaliera della cittadina. I fatti accaddero a Piedimonte Matese il 7 luglio del 2008. L’imputato è difeso dal legale di fiducia Ernesto Lonardo. Venerdì scorso è ripreso il procedimento penale a carico dell’uomo presso il tribunale monocratico del capoluogo matesino. Il Got – dott. Carmela Sorgente – ha rinviato per motivi tecnici la discussione in aula, per il prosieguo dell’istruttoria dibattimentale, all’udienza del prossimo mese di giugno. Gli effetti derivanti dall’uso di eroina sono devastanti. Può essere presa in tre modi: sniffata, fumata oppure iniettata. Gli effetti sono identici, ma i rischi sono diversi. Fumarla è meno pericoloso in quanto entra nel corpo gradualmente e può essere meglio controllata. Quando la si sniffa, l’ingresso nell’organismo è decisamente più violento. Iniettarla è il metodo più rischioso: l’eroina raggiunge immediatamente il cervello aumentando il pericolo di overdose. Le impurità vengono introdotte direttamente nel sangue con il rischio di setticemia e altre infezioni. L’eroina provoca ipotensione che può portare ad una shock cardiogeno irreversibile ed edema polmonare, depressione respiratoria con la caratteristica miosi della diminuzione del diametro delle pupille, diminuzione del livello di coscienza fino al coma. Gli oppiacei poi creano assuefazione sia fisica che psichica e una volta elaborata dall’organismo attacca i recettori presenti nel cervello.
Francesco Mantovani