CASAL DI PRINCIPE / MONDRAGONE – Due bambini sequestrati e rifiuti tossici sepolti in una vecchia cava: 19 arresti

CASAL DI PRINCIPE / MONDRAGONE –  Dall’alba di oggi il nuovo asset dirigenziale della Camorra ha subito un duro colpo da parte delle forze dell’ordine. Un’operazione per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei riguardi di 19 persone, fra le quali gli attuali capi e gregari del clan dei Casalesi, è infatti in corso da parte dei Carabinieri dei Ros e di Caserta.  Le ipotesi di reato, formulate al termine di un’indagine, denominata «Azimut» coordinata dalla Dda di Napoli – si apprende dai Carabinieri – sono associazione di tipo mafioso finalizzata a commettere una pluralità di reati tra i quali estorsioni, sequestro di persona, detenzione e porto illegale di armi.

I sequestro di due bambini:
Due bambini di pochi anni furono sequestrati per evitare che il padre, Massimo Alfiero, esponente di spicco del clan dei casalesi, cominciasse a collaborare con la giustizia. Emerge dall’ordinanza di custodia cautelare notificata oggi a 19 persone dai carabinieri del Ros. Dall’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dal sostituto Catello Maresca, è emerso che dopo l’arresto dei capi Antonio Iovine e Michele Zagaria il clan dei casalesi aveva stretto alleanze con i gruppi criminali di Mondragone e Sessa Aurunca, la cui importanza strategica è di conseguenza cresciuta. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per 34 milioni.

La cava avvelenata a Mondragone
Nell’ambito delle indagini, lo scorso maggio, è stata sequestrata una cava a Mondragone, alle falde del monte Petrino, in cui per anni erano stati versati rifiuti tossici tra cui amianto.

Ecc i nomi di tutte le persone arrestate oggi

  1. BALDASCIN1 Antonioclassel961;
  2. BORRATA Salvatore c!assel959:
  3. BORRATA Vincenzo classel969;
  4. BORTONE Andrea classel978;
  5. CRISTIANO Aldo classeI954:
  6. DELLA CORTE Vincenzo classe 1955;
  7. DELLA VALLE Tommaso classe 1963;
  8. DI LEONE Americo classe 1970;
  9. DI MEO Carlo classel954;
  10. GALLO Vincenzo classel965;
  11. AIUNESE Carmine classe 1978;
  12. IOVINE Giuseppe classel985;
  13. PANARO Nicola classel957;
  14. PATALANO Antonio Ettore classe 1975;
  15. RECCIA Renato classe 1955;
  16. SCH1AVONE Carmine classe 1983;
  17. SCH1AVONE Francesco classe 1967;
  18. SORRENTINO Gennaro classe 1958;
  19. VELLUCCI Giuseppe classe 1962

Nelle pnme ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata da questa Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale  Antimafia e i Carabinieri del R.O.S. hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, dall’Ufficio GIP, nei confronti di 19 indagati, di cui all’allegato elenco, gravemente indiziati di f a r p a r t e d i un’associazione di tipo mafioso finalizzata a commttere una pluralità di reati fine tra i quali estorsioni, sequestro di persona, detenzione e porto illegale di armi, intestazione fittizia di beni.  L’indagine, convenzionalmente denominata “Azimut” – condotta dal gmgno del 2012 al maggio del 2013 – attraverso attività tecniche, dinamiche e videoriprese, dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, ha consentito di:

  • individuare gli attuali capi e gregari del “clan dei Casalesi”,attivo su una buona parte della provincia di Caserta, con ramificazioni in altre parti del territorio nazionale;
  • documentare l’intesa raggiunta tra i gruppi criminali “Venosa”, “Zagaria “, Iovine” e “Bidognetti”, del clan dei casalesi (c.d. gruppo misto), per la gestione unitaria delle attività criminali sul territorio e la ripartizione, mediante la gestione di un’unica “cassa”, degli illeciti proventi.   Questo gruppo misto, nonostante momenti di fibrillazione, ha continuato a federarsi con la fazione Schiavone , a cui viene riconosciuta la leadership dell’intera organizzazione camorristica, tanto che il vertice della medesima era rappresentato, sino al suo arresto, da SCHIAVONE Carmine, destinatario anche lui della presente ordinanza custodiale, figlio di SCHIAVONE Francesco, detto “Sandokan “;
  • certificare gli accordi sanciti tra il predetto “gruppo misto” ed i clan “Fragnoli” “Pagliuca” di Mondragone (CE), sorto sulle ceneri del dissolto clan “La Torre”, e del clan “Esposito”, detto dei “Muzzoni”, attivo sul territorio di Sessa Aurunca (CE) e zone Invero, dalla presente indagine è emerso che i casalesi per la prima volta nella loro storia hanno deciso di stipulare un patto con le famiglie mondragonesi e quelle sessane, per il passato relegate invece a ruoli minori sul territorio di riferimento. Sulla base di tale intesa, le attività illecite venivano perpetrate sotto una comune direzione, impiegando aff iliati delle due aggregazioni criminali nonché suddividendo gli introiti in tre quote da destinare alla federazione dei clan di Mondragone e Sessa Aurunca, al “gruppo misto” casalese ed alla “fazione Schiavone “;
  • riscontrare alcuni episodi estorsivi, tra i quali quello afferente la masseria “LA TRAVATA”, in località Casamare di Sessa Aurunca, ad opera sia dei “casalesi” sia dei” mondragonesi”;
  • documentare il sequestro dei figli minori dell’affiliato di spicco ALFIERO Massimo, attualmente detenuto al 41 bis OP, su ordine del vertice del sodalizio casalese, al fine di farlo recedere dal proposito di intraprendere la collaboratore con la G.;
  • sequestrare, m data 05.2013, una cava di inerti ubicata in territorio di Mondragone e gestita da soggetti contigui al sodalizio casalese, alle falde del monte Petrino, all’interno della quale erano stati sversati, nel corso degli anni, rifiuti tossici quali l’amianto.

Contestualmente è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo (art. 321 c.p.p. e 12 sexies D.L. 306192) ad oggetto società, beni mobili e immobili il cui valore ammonta a circa 34 milioni di euro.

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