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PIEDIMONTE MATESE – Chiese e lavori post terremoto, i ponteggi dei cantieri, nel comune di Piedimonte Matese sono abusivi. Ovviamente anche il ponteggio in allestimento presso il cantiere dove sono morti, lo scorso sabato, due operai, non aveva alcuna autorizzazione. I tecnici della Diocesi non avrebbero mai ottenuto dal comune l’autorizzazione per l’istallazione dei ponteggi necessari all’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza di sette strutture sacre danneggiate dal sisma del 2013. Quindi, risulterebbe abusiva anche l’occupazione del suolo pubblico per la quale non sarebbe stato pagato alcun tributo. Per fare chiarezza sulla vicenda i vigili urbani di Piedimonte Matese avrebbero avviato, nei giorni scorsi, una indagine. Il “dettaglio” dei ponteggi abusivi, potrebbe allargare lo scandalo tanto che 7 cantieri su 7 sono bloccati. Le strutture sacre interessate dai lavori nel comune di Piedimonte Matese sono Ave Gratia Plena, Santa Maria Maggiore, Madonna del Carmine, Cappella Seminario, San Michele, San Tommaso D’Aquino e San Rocco. Il restauro delle chiese dopo il terremoto del 2013 era già partito fra mille polemiche, in particolare i sindaci del Matese rifiutarono di firmare il protocollo d’intesa organizzato dalla regione Campania. Le fasce tricolori contestarono il tentativo di scaricare sui comuni tutte le responsabilità, concedendo, invece, alla Diocesi i benefici. A questo va aggiunta una forte carenza di evidenza pubblica – necessaria quando si utilizzano fondi comunitari – data all’intera procedura di gara. Infatti è stato utilizzato il giornale della diocesi come unico strumento divulgativo. Bastava utilizzare gli albi pretori dei comuni per conferire ai bandi la massima evidenza possibile. Poi, lo scorso sabato la tragedia con la morte di due operai, Albino Marra (di Gioia Sannitica) e Antonio Artzeni (di Casoria) rimasti schiacciati sotto il ponteggio che stavano montando.
