Alvignano – Il depuratore mai nato, un giallo lungo sei anni

alvignano. Depuratore “dei sogni”, sciolto il contratto fra il comune e la ditta Offreda di Alvignano. Una vicenda che si tinge sempre più di giallo e che, presto, potrebbe finire sotto la lente della Procura della Repubblica. 

Il sindaco Angelo Di Costanzo

Il capitano Liliano Liberato, indaga sul comune di Alvignano

La rescissione del contratto è avvenuta con una determina dell’ufficio tecnico – la numero 176 del 22-09-11  – a firma del “super tecnico” Massimo Facchini, figura capace da diversi anni di gestire i lavori pubblici in diversi comuni della zona. In precedenza, lo stesso Facchini aveva revocato l’incarico di progettazione e direzione lavori all’ingegnere Pio Barbiero di Alvignano, incaricando un nuovo tecnico – l’ingegnere Pino Acheo di Caiazzo – alla preparazione di un nuovo progetto. I lavori avviati nell’aprile del 2005 furono fermati nell’ottobre dello stesso anno perché il proprietario del fondo aveva fatto e vinto ricorso al Tar. Sulla vicenda è in corso già un’indagine della guardia di finanza di Piedimonte Matese e il comune rischia di pagare una penale di oltre 400mila euro. Lo scorso marzo, il nuovo direttore dei lavori, l’architetto Giuseppe Lettieri – attuale responsabile ufficio tecnico, settore urbanistico, del municipio alvignanese –  effettuava la ripresa dei lavori, dopo circa sei anni di stallo. Un atto inutile perché quando si è proceduto alla definizione dell’area del cantiere, il proprietario del fondo ha fatto valere ancore le sue ragioni , perché non è stato ancora formalizzata l’atto di cessione del terreno. La vicenda si tinge ancor più di giallo se si considera che alcuni mesi la guardia di finanza di Piedimonte Matese, attraverso un blitz mirato, sequestrò tutta la documentazione relativa alla vicenda del depuratore. Un progetto partito con la precedente amministrazione e che non riesce a trovare ancora la strada giusta per poter essere completato. Inoltre è forte il rischio di un salasso per le casse dell’ente comunale in caso di riconoscimento del danno da par