ALIFE – Il debito del comune verso il sindaco Avecone: 8mila euro al mese

ALIFE –   Sempre vivo il dibattito politico-amministrativo in Città. Una nuova polemica circola in questi giorni e si tratterebbe di un paventato conflitto di interessi da parte del Sindaco Avecone  e del Vicesindaco, suo cugino, Santagata riguardo la votazione del Bilancio consuntivo 2010. All’interno del bilancio approvato c’è anche la voce di “spesa del debito fuori bilancio” che il Comune sta pagando alla famiglia del Sindaco Avecone. Infatti, dopo una sentenza passata in giudicato, la maggioranza precedente, quella guidata dalla Di Muccio, approvò nel bilancio di previsione 2010 il pagamento di 200 mila euro di debito con tranche mensili di 8 mila euro per sanarlo. Come si ricorderà, il Comune occupò un terreno privato, poi ereditato in gran parte dalla famiglia Avecone, e quella occupazione comunale fu dimostrata abusiva. Nel frattempo Giuseppe Avecone è stato eletto sindaco, per cui secondo l’opinione pubblica sarebbe stato eticamente meglio se il Sindaco e suo cugino diretto, Santagata non avessero votato quel bilancio ovvero uscendo dall’aula consiliare al momento del voto. In sostanza con quel voto il Sindaco e il Vicesindaco si sono approvati il pagamento verso loro avi o congiunti. In effetti la verifica del conflitto di interessi potrebbe esserci stata in quanto l’alta responsabilità decisionale del voto sul bilancio comunale è stata affidata a soggetti – Avecone e Santagata, membri del Consiglio comunale – che hanno l’interesse personale – e cioè il garantirsi il pagamento del debito che il Comune ha verso la loro famiglia. Tale interesse personale potrebbe essere in conflitto con l’imparzialità richiesta dalla responsabilità di membri del consiglio comunale (Avecone e Santagata, appunto). Un dubbio ci interpella: se Avecone e Santagata si fossero allontanati dall’aula consiliare, il resto della maggioranza avrebbe votato quel bilancio pieno di anomalie sottolineate questa volta anche dal Revisore? Insomma, la bagarre amministrativa non manca e forse anche le palesi incapacità amministrative mostrano la pochezza della vita nella Città di un tempo che fu.
Filomena Di Matteo