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FONTEGRECA / PIEDIMONTE MATESE – Truffa e falso, cinque sei alla sbarra: c’è anche il sindaco Montoro

FONTEGRECA / PIEDIMONTE MATESE – Truffa e falso, sei sono sotto processo. Alla sbarra (termine tecnico per indicare la linea che divide i giudici dagli imputati) anche ilsindaco Antonio Montoro. L’udienza dell’altro giorno ha visto un rinvio per motivi tecnici. Si tornerà in aula il prossimo febbraio.  Sul banco degli imputati finiscono il sindaco di Fontegreca, Antonio Montoro, Antonio Ricci (nipote dell’assessore ai lavori pubblici Crescenzo Gianfrancesco e figlio di una consigliere di maggioranza). Ricci è titolare di un’impresa che avrebbe dovuto realizzare una scala antincendio  mai nata. Sotto processo, inoltre il tecnico comunale Antonio Iemma, l’ingegnere di Piedimonte Matese Antonio Ricigliano, facoltoso professionista della zona, e l’imprenditore Carmine Iannella titolare di Tecnocostruzione di Benevento e Roberto Marcello.  Truffa allo stato e falso in atto pubblico sono le accuse contro Iemma, Ricigliano e Iannella; abuso d’ufficio è l’accusa contro il sindaco Antonio Montoro e l’imprenditore Antonio Ricci.  Una tessera fedeltà  di un centro commerciale del napoletano ha permesso alle fiamme gialle di ricostruire il tentativo di depistaggio. Infatti, quando gli investigatori contestarono l’assenza di computer, per 22mila euro, dalla casa municipale di Fontegreca, un impiegato di Tecnocostruzioni partì alla volta dell’Iper mercato napoletano dove acquistò, in contanti, apparecchiature per circa duemila euro, sistemandole poi negli uffici comunali. Gli investigatori  risalirono al venditore e scoprirono i dati dell’acquirente grazie alla tessera fedeltà che lo stesso aveva sottoscritto. Una ingenuità che ha permesso di smascherare l’intero gruppo di sodali. Il sindaco, secondo l’accusa, avrebbe permesso all’impresa del nipote dell’assessore ai lavori pubblici, attraverso una variante, di realizzare invece che la prevista scala antincendio una semplice impermeabilizzazione del tetto di una scuola; con costi sostanzialmente inferiori a quelli previsti. Nel collegio difensivo figura gli avvocati Giovanni Maiorisi, Giuseppe Stellato e Giuseppe Bagaglia. Gli imputati si dicono sicuri di poter dimostrare, durante il processo, la propria estraneità ai fatti contestati. Gli imputati e i loro legali si mostrano certi di poter dimostrare la loro innocenza, durante il dibattimento

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