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SESSA AURUNCA – Sel è “morto”, centrosinistra ridotto al lumicino

SESSA AURUNCA (di Tommasina Casale)  – Si Scioglie il circolo di Sel, centrosinistra ridotto al lumicino. Un baluardo del centrosinistra di Sessa Aurunca si volatilizza. Si tratta del circolo di sinistra ecologia e libertà “Angelo Vassallo” . Un circolo che in questi anni stato l’unico che ha fatto sentire l’odore della sinistra in una città che dopo venti anni di governo è stata regalata al centrodestra. Uno scioglimento che potrebbe aprire un’era politica fuori dai partiti. Infatti, le forze civiche locali sembrano sempre più in crescita e non si esclude che si possa arrivare alle prossime amministrative con un tentativo di rivolta civica che potrebbe annullare i simboli dei partiti. Chissà, anche se stato smentito categoricamente dagli ormai ex vendoliani, lo scioglimento del circolo di Sel non vada in questa direzione. A comunicare tale scioglimento è stato il mentore del circolo, il noto professore Filippo Ianniello inviando alla stampa, per l’ultima volta dalla mail ufficiale di sel, un comunicato stampa . Comunicato Stampa Sel “Cari compagni e compagne, oggi è per noi un giorno triste, intriso di profonda e sincera commozione. Il nostro Circolo Sinistra Ecologia e Libertà “Angelo Vassallo”, tra i pochi circoli SEL ancora attivi sul territorio nazionale, unanimemente riconosciuto tra le più solide e sane esperienze politiche germogliate negli ultimi anni in un territorio martoriato dall’indifferenza e dal malaffare, ha decretato, sulla base del voto della maggioranza dell’assemblea degli iscritti, il proprio scioglimento. La sensazione di sgomento e incredulità, che vi pervade nel leggere queste parole, non fa altro che accrescere a dismisura il nostro rammarico. Nessuno di noi poteva immaginare un epilogo del genere per un’esperienza che “sembrava avesse dentro un potere tremendo, la stessa forza della dinamite”. Il pensiero corre inevitabilmente a tutti i nostri elettori e alle nostre elettrici , ma anche a coloro che semplicemente hanno guardato con simpatia a questo soggetto che, con passione politica e competenza tecnica, ha saputo guadagnarsi la scena politica sessana, calcandola da assoluto protagonista. A tutti voi sentiamo di dovere dei ringraziamenti e delle scuse. Non cesseremo mai di esservi riconoscenti per la fiducia, il sostegno e l’affetto che ci avete riservato in questi anni, per la fedeltà ad un ideale, per la tenacia con cui ci avete affiancato, per la caparbietà con cui avete accordato la vostra preferenza al nostro simbolo, bacino collettore di sogni, impegno, e fiducia in un’alternativa allo stato di cose presenti. Crediamo di sapere quanto questo atto frustri le vostre, che erano anche le nostre, aspettative e quale amarezza invada gli animi di chi si ritrova orfano di una bandiera che, con passione e dedizione, ha contribuito a issare e che mai avrebbe immaginato di dover ammainare. Un Circolo di persone oneste, leali, con un’immensa voglia di fare; legate da una sodalizio fraterno, ancor prima che ideologico, ritrovatesi sotto un comune vessillo come attratte verso il loro luogo naturale. Questa esperienza ha dato asilo, ad ogni latitudine del nostro Paese, a chiunque come noi volesse immaginare una politica come pratica al servizio del bene comune, non come strumento carrieristico e di vessazione. La politica come fine, non come mezzo. Quest’orizzonte di speranza oggi,pur senza chiudersi del tutto, si assottiglia notevolmente, sferzato da dinamiche strategiche non sempre condivisibili, da scelte comunicative discutibili, da un assetto decisionale costantemente incurante della base del partito e, spiace dirlo, dall’incapacità cronica di darsi una dimensione netta e definita. Temevamo di cristallizzarci e non riflettere la complessità dell’esistente, oggi ci ritroviamo frantumi di un cristallo troppo fragile. Sinistra Ecologia Libertà nasceva in Italia con il nobile intento di aprire il cantiere dell’alternativa, costruire il fronte della speranza, una casa ampia della sinistra politica e sociale, dei movimenti, delle associazioni, che desse ospitalità a tutti i soggetti che volessero iscriversi al processo di cambiamento. Un partito aperto, plurale, inclusivo, disposto al dialogo e all’ascolto, non votato al delirio di onniscienza, composito, che della sua eterogeneità faceva un motivo di vanto. Un partito che doveva “riaprire la partita”, ma che dalla partita del Paese esce, purtroppo, sconfitto. Non è questa la sede per indagare la cause di questa sconfitta, che non è una resa, sia ben chiaro. La dialettica storica darà presto un nuovo presente al bisogno di Sinistra, ed essa potrà tornare ad incidere e governare il vento del cambiamento. Fino ad allora noi continueremo ad operare,come sempre abbiamo cercato di fare, nella quotidiana vita sociale, singolarmente e collettivamente, animati dalle stesse convinzioni, con l’intento di ricostruire, tassello dopo tassello, il mosaico della speranza, e fiduciosi che “ci giunga un giorno ancora la notizia di una locomotiva, come una cosa viva, lanciata a bomba contro l’ingiustizia”, la furbizia e il malaffare piccolo e grande.

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