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CAPUA – Inquinamento del Volturno, indagato il sindaco Antropoli

CAPUA – Il sindaco di Capua è indagato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Carmine Antropoli ne ha dato comunicazione al Comune di Capua con una nota del 6 aprile portata all’attenzione della giunta comunale.

La delibera
“Con nota del 6.4.2012 il dott. Carmine Antropoli, Sindaco del Comune di Capua, – scrive la dott.ssa Vegliante nella relazione istruttoria della delibera – ha comunicato di aver ricevuto dalla Procura della repubblica avviso ex art. 415 bis c.p.p. come persona sottoposta alle indagini relativamente al procedimento penale n. 15389/2010 R.G. e di aver nominato l’avv. Mauro Iodice quale proprio legale di fiducia ai fini del patrocinio legale nonché dell’espressione del comune gradimento”.

Il Vice Sindaco, ing. Gaetano Ferraro, di concerto con il Responsabile del Settore Amministrativo e Servizi Generali, dott. Giuseppe Turriziani – ha proposto alla giunta comunale (assente oltre al primo cittadino anche l’assessore Guglielmo Lima)  di condividere ed accettare la richiesta del dott. Carmine Antropoli nella qualità di Sindaco del Comune di Capua di nominare l’ avvocato Mauro Iodice al quale l’Amministratore ha conferito specifico incarico di difesa. Da quanto si è appreso la vicenda per la quale il sindaco è indagato è relativa all’inchiesta della Procura sammaritana sugli scarichi delle fogna nel fiume Volturno.

Il fiume che attraversa la città di Capua, nel corso dei decenni, ha subito ogni tipo di violenza, dall’estrazione della sabbi agli scarichi illegali di ogni genere. Un vero e proprio scempio che oltre ad inquinare il corso d’acqua più importante del Mezzogiorno d’Italia ha inquinato il litorale domitio.
Una situazione molto grave che ha fatto sparire dalle acque alcune specie di animali, come la lontra. Proprio l’allontanamento dalle acque di quest’animale è stato un segnale che ecosistema del fiume era orai compromesso.
Negli ultimi anni, finalmente, si sono mobilitate associazioni ambientaliste ed è cresciuta la sensibilità anche nelle amministrazioni comunali e nelle varie istituzioni che hanno ingaggiato una vera e propria lotta contro gli scarichi illegali.
Una lotta che naturalmente vede in primo piano la Magistratura. Per quanto riguarda il “caso” Antropoli saranno ora le indagini della Proicura a chiarire cosa è successo e quali sono, eventualmente, le responsabilità.

I dati del WWF
Volturno è ormai il fiume dell’abbandono e dello scempio. Scarichi abusivi, lastre di eternit, carcasse di auto carbonizzate, trappole e capanni di bracconieri, impianti da pesca professionali, alberi tagliati…un epilogo senza fine.
I volontari del Wwf hanno documentato tutto, con un reportage fotografico, i cento chilometri da Capua fino a Castel Volturno, da qui nasce Liberafiumi 2010 e l’obiettivo di ripulire le nostre acque. Eppure accanto all’inquinamento selvaggio un piccolo segnale di speranza arriva dallo stesso Volturno e dagli spazi di natura che ancora sa offrire: aree agricole curate, aironi, falchi e la ripresa della vegetazione delle dune. Giovanni La Magna, assistente regionale del Wwf, racconta come durante il monitoraggio sia avvenuto anche l’avvisatamento di una nutria “un roditore originario del Sud America che è stato introdotto per errore nel fiume ed è proliferato in maniera incontrollata. Ha occupato la nicchia ecologica che un tempo apparteneva alla lontra” e ad oggi si sa i danni che questa specie provoca alla fauna locale ed all’ecosistema.
Un problema simile all’alloctono siluro introdotto nel Po negli anni passati e che ha causato la scomparsa di molti pesci.
Un altro grave problema, riportato da Alessandro Gatto, il presidente del Wwf campano, “è la dissennata cementificazione delle sponde.
Più ci si avvicina alla foce, meno gli argini sono lasciati alla natura. Compaiono gradoni di cemento, briglie, tra l’altro in pessimo stato di conservazione” argini che impedirebbero il naturale deflusso delle acque.
Nel corso degli ultimi due anni la situazione non è mi9gliorata, anzi in molti casi gli abusi sono continuati

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